variante 2002 | efficacia | il degrado del territorio | breve storia | l’attualità | l’intervento della Provincia | le ragioni e gli effetti | la moderna normativa regionale
LA VARIANTE DEL P.R.G. RIGUARDO L’ASSETTO E LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE CENTESE
I possibili rimedi e le prospettive con la moderna normativa regionale
Oggi il P.R.G. è diventato uno strumento superato, perché si è rivelato insufficiente per pianificare l’intero territorio.
Con la legge regionale 20/2000, i nuovi strumenti urbanistici comunali, detti piani strutturali ed operativi (P.S.C. e P.O.C.), costituiscono funzione fondamentale di governo comunale.
Sono strumenti completi che regolano, non solo l’attività edilizia, ma anche quella produttiva, commerciale, sociale, agricola, ecologica ed ambientale, in conformità con le pianificazioni sovraordinate (provinciali e regionali).
A differenza del P.R.G. che è “imposto” alla collettività comunale dopo una formazione “segreta”, l’approvazione di questi nuovi strumenti è preceduta dalla concertazione con le associazioni economiche e sociali, dalla consultazione e partecipazione dei cittadini o loro associazioni e dagli accordi di pianificazione con la provincia, ai quali partecipano anche i comuni confinanti; il tutto nella massima trasparenza, collaborazione e con la possibilità, per rilevanti progetti, di effettuare accordi, sia territoriali (con altri comuni o provincia), sia con i privati.
Programmano gl’interventi e le trasformazioni (per la validità di un quinquennio), controllandone gli effetti e la sostenibilità ambientale ed, eventualmente, possono essere revisionati od aggiornati.
La Regione E.R. ha disposto l’adeguamento degli strumenti urbanistici esistenti entro determinati termini, stabiliti in base all’approvazione dell’ultimo P.R.G.
A causa della recente approvazione del P.R.G. centese (variante generale del 23/11/1999), il Comune, secondo questi termini, sarà tenuto ad adeguare il proprio strumento urbanistico entro il 2009, o forse prima, se sarà prescritto dalle disposizioni della pianificazione provinciale.
Nel frattempo è previsto, sempre dalla legge regionale 20/2000, che l’attuale P.R.G. possa essere reso compatibile con le nuove disposizioni, entro l’11/4/2003, mediante una semplificata procedura amministrativa.
Visti i trascorsi, anche se ora sembra nascere una certa presa di coscienza, non solo da parte dell’opinione pubblica, ma anche dall’Amministrazione comunale, riteniamo che l’attuale politica urbanistica, basata esclusivamente sull’iniziativa dei privati, non porterà al rispetto delle date previste dalla legge regionale, né alla possibilità di un adeguamento, entro poco tempo, di questo P.R.G. né del regolamento edilizio.
Sostanziali modifiche al P.R.G. non sono possibili da parte del Comune perché la Provincia, in ordine alla nuova legge regionale, non le approverebbe, se non in conformità con i nuovi strumenti urbanistici emessi dalla Regione (la stessa cosa vale per le eventuali modifiche al regolamento edilizio comunale).
Il regolamento edilizio della Regione non trova gradimento nell’Amministrazione, né presso i progettisti locali, né presso i funzionari comunali, perché comporta maggiore responsabilità e difficoltà progettuale e di controllo.
L’unica iniziativa, che pare intraprendere l’Amministrazione, è quella di modificare leggermente la normativa tecnica d’attuazione del P.R.G. e di approvare piccole varianti specifiche.
Finché rimarrà questa presa di posizione, anche le eventuali prescrizioni della Provincia non saranno efficaci, perciò dovremo aspettarci la continuità degli intereventi edilizi, anche se leggermente ridimensionati rispetto ad ora, ma dettati sempre solo dal profitto speculativo, fino a quando non si renderanno conto di aver deturpato in modo notevole il territorio.
Per questi motivi, è bene far crescere nell’opinione pubblica, nei partiti politici, nelle associazioni, ecc. l’esigenza di cambiare il modo di governare questo territorio.
la moderna normativa regionale