variante 2002 | efficacia | il degrado del territorio | breve storia | l’attualità | l’intervento della Provincia | le ragioni e gli effetti | la moderna normativa regionale
LA VARIANTE DEL P.R.G. RIGUARDO L’ASSETTO E LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE CENTESE
Le ragioni e gli effetti
Per le ragioni sopra esposte riteniamo che l’azione dell’Amministrazione Comunale di abbassare il limite edilizio per alcune zone del capoluogo è sì utile, ma molto insufficiente se non accompagnata da altri provvedimenti.
L’effetto immediato sarà di scoraggiare gli interventi, come ad esempio quello avvenuto all’angolo fra la via Rigone e la via del Pioppo, consistente nella sostituzione delle case unifamiliari esistenti con grandi condomini, perché i costi incideranno maggiormente nella minore superficie costruita.
Poi, là dove saranno realizzati nuovi fabbricati, sicuramente vi sarà un minore concentramento di unità famigliari insediate, perciò meno impatto sul territorio ed una maggiore probabilità di dotazione individuale degli standard dei parcheggi.
Tale variante, però, è accompagnata da aspetti negativi nel senso che:
non provoca effetti sul territorio in fatto di permeabilità dei terreni perché la minore capacità edificatoria sarà compensata dalla minore altezza, perciò la superficie coperta dei fabbricati resterà pressoché invariata con conseguenze negative sullo smaltimento delle acque piovane.
non è accompagnata da una nuova normativa che assicuri il miglioramento della qualità edilizia, come prescritto dalla Regione, tramite il nuovo regolamento edilizio tipo
non è un nuovo strumento urbanistico, atto a migliorare la qualità della vita dei centesi, le attività economiche, sociali e civili e la salubrità dei centri abitati (miglioramenti che potrebbero essere raggiunti attraverso i piani contro l’inquinamento elettromagnetico, il rumore, ecc., piani non adottati dall’attuale Amministrazione)
non rende compatibile lo sviluppo del territorio, del tessuto urbano, del sistema economico, come oggi l’urbanistica moderna è orientata a fare, mediante le nuove leggi regionali recentemente approvate (L.R. 20/2000).
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