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La messa in angolo del "Guercino" è un'operazione di BARBARIE CULTURALE

Il centro-sinistra centese aveva denunciato già nell'ottobre 2004 l'equivocità della manovra della giunta "civica" circa lo spostamento della statua del Guercino. Nessuno sentiva il bisogno di tale spostamento. 

Come indicato da noi lo scorso maggio la strumentalizzazione dell'operazione era veramente sfacciata: si faceva passare per una specie di "restauro"  la messa in un angolo della Statua, che era stata posta originariamente, cioè il 29 maggio 1862 alle ore 18, al centro della "piazza maggiore"  (poi chiamata "piazza del Guercino"). Lo storico centese Bruno Vidoni, appassionato studioso dell'archivio dell'avvocato Francesco Borgatti (eletto a Cento nel 1861 deputato al Parlamento Italiano e presente all'inaugurazione del monumento), aveva trovato la documentazione  fotografica dell'evento, che riproduciamo qui sotto (è pubblicata in Franco Zarri - Mimma Lazzari Zarri, Il palazzo del governatore di Cento, Cento, 1983, p. 118). Come si vede, la statua è collocata al centro della piazza, di fronte alla torre dell'orologio.

Da tale posizione è stata tolta solo nel 1934, quando è stata collocata nel piazzale della Rocca. 

Il Guercino al centro della piazza: ore 18 del 29 maggio 1862: inaugurazione del monumento  -Foto proveniente dall'archivio di Bruno Vidoni (sta in Franco Zarri - Mimma Lazzari Zarri, Il palazzo del governatore di Cento, Cento, 1983, p. 118)

Come spiegano varie fonti storiche e artistiche (noi qui utilizziamo direttamente il giornale con gli atti ufficiali della commissione reale, pubblicati nel periodico  "L'Esposizione italiana del 1861", Firenze, 8 maggio 1862, p. 201 e 206 ), l'autore della statua, il centese Stefano Galletti, l'aveva concepita e scolpita nel 1857. Un comitato di illustri centesi ne aveva assunto la proprietà e aveva soppesato per quasi cinque anni  la decisione relativa alla collocazione, tenendo presente il messaggio che promana dalla statua, secondo le intenzioni dell'autore: mostrare ai centesi che il Guercino aveva inteso con la sua opera valorizzare la terra di origine (nella mano sinistra il Guercino regge il bozzetto del quadro dell'Apparizione ora presente in Pinacoteca quasi volesse dire alla patria centese "vedi quel che il mio genio ha saputo produrre per rendere il tuo nome immortale" ). Da qui nasceva l'esigenza di una collocazione centrale della statua, esigenza risolta nel 1862 (e anche nel 1934) , ma che oggi è colpevolmente trascurata.

 La statua era stata premiata all'Esposizione italiana del 1861, tenutasi a Firenze.  Il Galletti (su invito della commissione reale) intendeva portarla anche all'Esposizione di Londra, ma il comitato centese decise negativamente. Il Galletti avrebbe anche voluto che la statua volgesse le spalle al Palazzo del Governatore. Al di là di queste differenziazioni, rimane  l'unanime intesa - all'epoca - circa l'altezza del basamento per valorizzare l'aspetto "colossale" della statua  (quasi il doppio dell'altezza d'uomo) e l'implicito messaggio che deve promanare dall'alto. Ora invece si vuole abbassare anche il basamento, per confinare il Guercino non solo nella dimensione orizzontale (collocazione in angolo), ma anche in quella verticale. 

incisione tratta dal periodico  "L'Esposizione italiana del 1861", Firenze, 8 maggio 1862, p. 201 e 206

Le conclusioni da trarre sono le stesse che già si potevano trarre quando la giunta  intendeva nel 2003 spostare in un angolo la statua di Ugo Bassi: in entrambi i casi, rendere il territorio centese una piattaforma per il carnevale (nel caso dei giardini Bassi l'utilizzo degli stessi per il carnevale rientra nella delibera con cui la giunta "civica"ha concesso per il 2005-2014 la gestione dell'evento ad una società "Cento Carnevale d'Europa" per ora non meglio individuabile). Anche lo spostamento della statua dalla piazza della Rocca pare essere conseguente all'esigenza di lasciare sgombro il campo per manifestazioni di questo tipo.

Come abbiamo già rilevato lo scorso maggio 2005 - la sindaca "civica" Bregoli ha utilizzato un'occasione culturale come la presentazione della mostra dei disegni del Guercino, per dichiarare che la "ricollocazione" della statua sarebbe stata fatta in onore del Guercino. Insomma, mettere in un angolo il Guercino, e per giunta prendendo in qualche modo in "ostaggio" uno studioso come Denis Mahon (che  - essendo venuto per la prima volta a Cento nel 1934 è forse in grado di ricordare l'esatta collocazione della statua) sembra alla giunta centese un'opera culturale, Per noi è un'opera di BARBARIE, una delle tante compiute dalla giunta civica in nome del "mattone" e della spettacolarizzazione hollywoodiana, che riducono Cento alla stregua di qualsiasi cittadina del west americano. 

Cento, 5 luglio 2005                                         PdCI - sezione di Cento

                                                         

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