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Nasce nel 1992 come fusione della Govoni spa Casumaro (al 30%), Simbianca spa (100%) che entrano nel gruppo TBE di Modena (struttura finanziaria che punta a sviluppare un polo impiantistico), il quale acquisisce lo stabilimento ex-Ferriani di S.Agostino, ma che sempre nel '92 esce, per cui la Plant Group acquisisce le aziende restanti, compresa la Plant Grandi Apparecchi di S.Agostino.
Nel 1993 il gruppo Fava ne acquisisce la maggioranza azionaria e inizia la crisi: con accordo sindacale vanno in C.I. 150 dipendenti su quasi 500 (Centoggi 1993, 5, maggio). Il ritardo nel pagamento stipendi sta ad indicare - per i sindacati - la ricerca del fallimento anziché il concordato preventivo (ordini per 50 MLD e debiti per 100). Il consiglio di fabbrica preannuncia per settembre l'occupazione dei 3 stabilimenti. Si lamenta scarsa iniziativa della nuova giunta civica (Centoggi 1993, 7,agosto). Il gruppo, con 8 MLD di capitale sociale, ha 86 MLD di attività e 141 di passività (Centoggi 1993, 10, novembre). I 440 dipendenti sono tutti a rischio: pendono ben 4 istanze di fallimento. L'8 settembre si tiene un consiglio comunale presenti i parlamentari Albertini e Barbieri, consiglio di fabbrica e CNA: si vota all'unanimità un documento del sindaco Fava (Centoggi 1993,8, settembre). Il 13 ottobre si arriva ad un accordo, garante il Comune: si riprende l'attività non più come Plant group ma come GS Impianti (Govoni Simbianca) con 90 dipendenti. Il 30 settembre il Tribunale di Ferrara accoglie la domanda di concordato, con nomina di un commissario per accordo con i creditori (Centoggi 1993, 9, ottobre).
A fine anno risulta un "buco" di 130 MLD e si parla di centinaia di posti di lavoro persi (Realtà Centese, 1993, settembre). Dopo un anno di "altissimo fatturato e costi ridottissimi", nel 1994 la nuova proprietà comunica ai dipendenti che non rispetterà il piano di mantenimento dei reparti produttivi: all'epoca i dipendenti sono 170 ma si prevede una "ristrutturazione incontrollata" (articolo di Albano Gozzi, dipendente Plant, in Centoggi 1994,7, ago). Contestualmente Gianni Fava, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio, si dimette da tale carica: alla domanda "La Cdr ha chiesto il rientro delle esposizioni economiche al dottor Fava?" (per la situazione Plant), il vice direttore CdR Ermanno Pozzi preferisce non rispondere (Centoggi 1994, 4-aprile).
Nel 1995 è avviata la procedura fallimentare, non essendoci condizioni per un concordato. Alcuni creditori hanno denunciato gli ex-amministratori perché non vedono chiarezza nelle motivazioni del fallimento. I dipendenti vengono messi in parte in C.I., in parte assunti presso la GS Impianti (Centoggi 1995,1, gen). La RSU emette un comunicato di preoccupazione sul futuro date le "continue dismissioni dello staff aziendale": per aver emesso questo comunicato la direzione Simbianca accusa la rappresentanza dei dipendenti "di attività contraria agli interessi aziendali" (Centoggi 1995,9, ott).
Indagati dalla Procura di Ferrara in merito all'ipotesi di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta e interrogati nell'ambito del fallimento Plant Claudio Bulgarelli, Leonardo Fava, Carlo Gulmini, Enrico Fava, Roberto Giberti, Carlo Govoni, Tonino Govoni, Claudio Giberti, Giancarlo Savino, Antonio Tiezzi, Andrea Namari, Arturo Merighi, Stefano Orsi, Gianni Fava, Carlo Felice Caselli, Paolo Tagliazucchi, Antonio Pirani Gallini, Luigi Benuzzi, Sabina Bedeschi. Ai 19 vengono contestate: la sopravvalutazione per alcuni MLD degli immobili Simbianca di Cento e della Plant Grandi Apparecchi di S.Agostino, che avrebbero fatto apparire la situazione Plant florida mentre era prossima al fallimento. (Centoggi 1998,4, apr).
A fine 2003 agli ex-dipendenti Plant non era ancora stato distribuito il 24% delle loro spettanze a causa del "buco" creatosi a seguito del fallimento. 250 dipendenti sono stati inseriti tra i creditori privilegiati e - a fine gennaio 2004 - dovrebbero ricevere il 4% della parte loro spettante (La Nuova 7/01/04).
.........................aggiorn. 08.10.05.............................