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Cento: storia delle elezioni politiche nel centese

Fino a che il meccanismo elettorale consentiva il voto solo per censo, a Cento la rappresentanza elettorale fu saldamente in mano alla destra liberale. Francesco Borgatti fu in Senato dal 1861 al '71 (anche come presidente), Antonio Mangilli dal 1871 al 1882, Giuseppe Berselli dal 1880 al '92. 

Dal 1882 all'86 fu eletto alla Camera Cesare Carpeggiani. Nel 1895, nella fase della repressione antioperaia del governo Crispi, le elezioni politiche a Cento videro un regresso del candidato socialista  Enrico Baraldi (allora in carcere), che ottenne  800 voti contro i 1590 del moderato Giorgio Turbiglio (Cuneo 1845-1918; deputato di Ferrara e di Cento per otto legislature:1886-1913) . Dopo la chiusura del Parlamento operata da Rudinì per ridurre l'influenza dei socialisti e la portata degli scioperi, nel 1897 a Cento il candidato socialista (avv. Giuseppe  Ferioli - Renazzo 1862-1933) fu di nuovo battuto dal Turbiglio per 933  voti contro 1509, la stessa proporzione si ripropone nelle elezioni del 1900 tra i due contendenti. 

Nel dicembre 1906, il commerciante centese Giuliano Malagodi (1869-1952) pubblica presso la tipografia Nannini l'opuscolo "Socialismo di Marx e socialismo di Cristo". Nel 1908 viene bocciata con un referendum (135 si 923 no) la proposta socialista di utilizzare la chiesa di S. Pietro come Mercato coperto (PIRANI 1998,45).

Nelle elezioni politiche del 1909, con la sospensione del "non expedit" papale,  si presentarono anche i cattolici. Sotto l' indicazione del sindaco moderato - il notaio Umberto Gigli - si avviò l'intesa con i cattolici in funzione anti-socialista, e si confermò come candidato l'on. Turbiglio. Candidato socialista Armando Bussi (Modena 1873-1955), campagna elettorale organizzata in sostanza dalla Camera del Lavoro : RISULTATI  in tabella [CASELLI-RAMPONI 1984, 126]: