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Camera del lavoro

 

"La causa della guerra è una causa di barbarie, la causa della pace è una causa di civiltà"

Da un opuscolo diffuso nel 1914 dalla Cdl di Cento

Il pievese "professore di stato" Carlo Guidicini - che divenne primo segretario Camera del Lavoro - e Argentina Altobelli organizzarono nel 1907 il convegno di costituzione della CdL, che si costituì a tutti gli effetti nel gennaio 1908: sede nell'attuale corso Guercino, di fronte alla chiesa di  S. Filippo; comprendeva le leghe di Pieve e di Cento - totale 3000 iscritti - e del Bondenese con 2500 iscritti. L'orientamento dei dirigenti era nettamente riformista (in base al congresso di Firenze del PSI che riteneva lo sciopero generale "arma pericolosa") in contrapposizione con la linea dei sindacalisti del Ferrarese. [CASELLI-RAMPONI 1984,124] 

Con la segreteria di Ercole Bucco, fiorentino cresciuto a Cento, iscritto al PSI dal 1905, si ebbe nel 1912-13 il massimo di attivismo:Bucco al congresso PSI di Reggio Emilia (1912) si era schierato con la fazione intransigente che aveva espulso la destra riformista a questa corrente, che si concretizzò nel Partito Socialista Riformista, aderì l'avvocato Francesco Baraldi). Da un "diagramma delle associazioni sovversive" compilato da funzionari del ministero dell'interno, risulta che al 31 dicembre 1912 la CdL di Cento "a tendenza riformista" avevva 4821 iscritti (BERSELLI 1992 45). A Cento il 31 gennaio 1912 era riuscito a organizzare uno sciopero generale di 48 ore per richiedere lavori pubblici straordinari di arginatura del Reno, in modo da combattere la dilagante disoccupazione. L'8 gennaio esce il primo numero de "Il Lavoratore" organo della CdL di Cento: direttore Bucco. In occasione del Primo maggio organizzò una imponente manifestazione, con il Teatro sociale colmo di lavoratori, che poi sfilarono con fanfare per protestare contro la guerra di Libia. In tale anno si ebbero a Cento 4 scioperi generali che ebbero successo. Si decise come CdL di Cento, di aderire a quella di Ferrara. L'11 marzo 1913 si organizzò un ulteriore sciopero contro la disoccupazione: nella manifestazione che ne seguì, il giovane operaio Giuseppe Lodi di Renazzo venne ferito dal colpo di pistola di un carabiniere, mentre i dimostranti facevano pressione per entrare nel Palazzo dell'orologio. Ne seguì un'altra manifestazione (non autorizzata) il giorno dopo, nel corso della quale la cavalleria disperse i dimostranti e vennero temporaneamente arrestati  Bucco e Bidelli (della CdL di Ferrara) - presente anche l'avv. Niccolai. 

Nel 1914 la Cdl diffonde un opuscolo redatto da Bucco: "Le ragioni dell'opposizione socialista alla guerra", con prefazione di Costantino Lazzari 

Nel maggio 1914 fu chiamato a Ferrara Gaetano Zirardini (Ravenna, 1857-1931, minacciato dai fascisti nel'20 e ingiustamente arrestato per l'eccidio davanti al castello di Ferrara, eletto deputato psi nel '21), che riorganizzò partito e CdL [CASELLI-RAMPONI 1984,148] 

Bucco fu chiamato alle armi: il 12 novembre 1915 in un congresso straordinario della CdL, ove si decise di assistere la famiglia di Bucco (così come da tempo si sostenevano, anche per iniziativa del Comune, le famiglie dei richiamati), ma no si seppe far altro che legare  la CdL di Cento a quella di Ferrara e all'on. Bussi. L'amministrazione fu affidata al segretario del PSI di Cento Dante Basini. L'assenza di Bucco determinò la fine della CdL di Cento, che venne assorbita da quella di Ferrara. Un altro motivo della decadenza era costituto dal fatto che la maggior parte dei lavoratori attivi era stato mandato in trincea. Nel lavoro, specie nel settore della canapa, furono chiamate per la prima volte le donne  [CASELLI-RAMPONI 1984, 160]. 

L'attività riprese nel 1919, ma sempre tramite la CdL di Ferrara. Furono firmati nuovi contratti di lavoro: conquistate le otto ore lavorative anche nelle campagne, ed aumenti tariffari. Bucco fu posto a seguire la CdL di Cento, e spinse verso posizioni massimaliste, con a fianco Zirardini.L'8 giugno 1919 al teatro comunale si tenne una manifestazione - con un comizio del sindacato ferrovieri - al quale intervennero il sindaco Angelini, l'on. Bussi deputato di Cento, l'on. Guido Marangoni, ed Ercole Bucco. Il 20 e 21 luglio 1919 la CdL di Cento aderì allo sciopero internazionale contro gli accordi di pace di Versailles, gli interventi militari occidentali in Russi a e per il sostegno alle repubbliche sovietiche di Russia e Ungheria [PIRANI 1998, 218-220].

Il 7 marzo '21 i fascisti di Bologna in spedizione punitiva a Pieve uccisero una donna, Angela Toni, e quindi si diressero a Cento con l'intenzione di distruggere la Camera del Lavoro - azione non riuscita per l'intervento del sottoprefetto Pellicani (PIRANI 1998, 257).

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Nel secondo dopoguerra, per la determinazione e con il contributo di lavoro di centinaia di iscritti al sindacato, si costruì l'edificio della Camera della Camera del Lavoro (dagli anni '90 sede dei DS). Per dieci anni è stato segretario della CdL  il centese Claudio Bovina (1913-2005), già partigiano delle Brigate Garibaldi.

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.........................aggiorn. 24.04.05.............................