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Congresso 2004 del PdCI di Cento, tenuto alla sala Italia il 9 gennaio.

Le motivazioni per il Congresso Nazionale 2004 (Il terzo) sono indicate espressamente da Diliberto nella sua relazione preliminare, di cui presentiamo una parte. 

Nello specifico centese, per il quale era stato spedito un invito,  il programma è stato quello quello qui indicato

Per la sezione di Cento si tratta del secondo congresso, dopo quello del 2002.

Tra il numeroso pubblico di giovani e di simpatizzanti della sinistra, di esponenti locali della sinistra DS, di Rifondazione Comunista, della Margherita, dello SDI, della "Sveglia" e dell'associazione recentemente sorta "Ferrara Futura", erano presenti  anche  l'onorevole Rosella Ottone coordinatore dell'Ulivo Alto Ferrarese, l'assessore provinciale Rita Lodi, il consigliere di Progetto Democratico Centese e della Partecipanza Agraria Vasco Fortini, il coordinatore di Progetto Democratico Centese-Ulivo Pietro Alberighi

Sottolineando il clima costruttivo in cui si è svolto il dibattito appassionato con il coinvolgimento di tutti i rappresentanti del centro-sinistra centese, diamo una sintesi degli interventi che hanno fatto seguito alla approfondita relazione introduttiva di Fabio Scarpa.

Scarpa aveva qualificato la presenza decennale della amministrazione civica a Cento in questi termini, riconducibili alla concentrazione dei poteri in capo al sindaco e all'aziendalizzazione della macchina comunale: 

  • cementificazione (nell'interesse di pochi)
  • aumento delle tariffe servizi
  • servizi non adeguati
  • penalizzazione delle scuole 
  • bilancio con affanno finanziario

 

Scarpa ha proposto di costruire un' alternativa alla giunta civica "Alleanza per Cento" (ApC), lavorando mattone su mattone ad un programma comune di tutto il centro sinistra da Rifondazione a Di Pietro.

E' intervenuto quindi il coordinatore del DS di Cento Claudio Tassinari che si è riferito alla situazione nazionale parlando esplicitamente di regime berlusconiano, e riferendosi alla Proposta Prodi di unione delle forze progressiste come di soluzione alternativa allo sfascio lasciato del centro destra. 

Per evitare di "fare il gioco della destra" a livello locale Tassinari ha indicato la via delle battaglie comuni come quelle recentemente sostenute per la salvaguardia dei giardini Ugo Bassi. 

Obiettivo dei DS è quello di vincere le prossime elezioni  comunali come centro-sinistra allargato a Rifondazione e all'Italia dei Valori. "Siamo pronti a nuove soluzioni politiche, senza chiudere nessuna porta, sia mo pronti a riprendere il discorso interrotto localmente e a costituire il comitato locale per l'Ulivo".  Per quanto riguarda ApC, è evidente ormai che dietro il "non schierarsi" politico sta una politica di urbanizzazione (previsione di 43 mila abitanti, produrre rendita fondiaria, altissimi indici di edificabilità della giunta Fava) diretta a "fare affari" riempiendo il vuoto politico lasciato da Tangentopoli. Tassinari individua come scelte negative dei "civici": il progetto della nuova scuola elementare Penzale (che pare più il risultato di mediazione tra interessi privati che quello di un pubblico dibattito sul tema dell'espansione scolastica), la proposta di collocare il Centro Anziani nella zona caotica della Stazione (dopo dieci anni di promesse al Centro Anziani), le irregolarità da loro stessi denunciate circa la gestione del teatro, le spese senza fine per la Pandurera, la nuova tariffa servizi TIA di cui non appaiono chiari i criteri di applicazione, la mancata analisi delle problematiche dell'Ospedale, anche in vista della programmazione del Servizio Sanitario a livello provinciale. ApC non ammette discussione su questi punti, come non ne ammette in Partecipanza. Le Commissioni Consiliari vengono considerate una perdita di tempo. I DS attraverso il capogruppo Calzolari hanno denunciato questa situazione, e portano al dibattito pubblico tutti questi temi. 

La valutazione circa il rapporto tra giunta civica locale e servizi sociali è invece diversa. Su direttive della provincia, e per intervento esplicito di assessori DS, la giunta ha offerto servizi "di discreta qualità". Bisogna però tenere presente che molti contributi sono arrivati a Cento per disposizioni assunte dal Centro Sinistra a livello provinciale o regionale. E' questo il caso della rotatorie, che - comunque proposte - vengono finanziate dagli enti che fanno riferimento ai livelli provinciali e superiori. i "civici" dicono di non occuparsi di politica, non si vogliono schierare - e per questo motivo non prendono p. e. posizione sulla guerra in Irak. Il risultato è che Cento rimane fuori da tutti i piani territoriali. I DS devono comunque tenero conto e raccogliere le indicazioni di tutte le categorie produttive, dato che "un Centese debole è dannoso per tutta la Provincia". Tassinari sollecita quindi il Centro Sinistra a porre da subito il tema del candidato sindaco per Cento, in alternativa ad ApC.

Prende quindi la parola Albano Gozzi, in rappresentanza del Sindacato Pensionati UIL. Dopo aver evidenziato che l'unico assessorato della giunta civica che effettivamente propone qualcosa è quello delle Politiche Sociali (si cita il recente accordo tra sindacati e amministrazione per introdurre sovvenzioni ai più bisognosi nel pagamento TIA-ICI ), Gozzi nega che i possa dare un giudizio positivo sulla giunta "civica". Dopo aver accennato al clima di vero e proprio sospetto che vige tra i dipendenti comunali - timorosi del controllo sul loro operato da parte della giunta - cita gli esempi della applicazione dell'ISE-TIA. 

Qui siamo di fronte da un lato alla  positiva scelta di un metodo - peraltro applicato ora solo alle tariffe del Nido -, dall'altro a criteri applicativi che non rispondono ad una logica di equità. Risultano colpiti sopratutto i redditi medi, che vanno incontro ad aumenti tariffai quasi doppi rispetto a quelli dell'anno scorso. Gozzi sottolinea anche un fatto passato  quasi inosservato, vale a dire la privatizzazione di un asilo nido, privatizzazione che non avviene attraverso la costituzione di un nuovo servizio (come è invece  accaduto a Ferrara), ma come RIDUZIONE dello spettro di servizi pubblici precedentemente offerti. Le liste d'attesa rimangono quindi a Cento sempre alte. In base alle direttive europee da tempo in vigore, la TIA dovrebbe mirare a disincentivare il consumo forsennato e a recuperare dei rifiuti.

In sostanza a Cento l'applicazione TIA non funziona. Dopo l'aumento della TARSU dell'8% nell'anno precedente,  ora si hanno aumenti TIA non razionali e diffusi. La logica di tali aumenti sembra doversi trovare in un'azienda, la CMV, con scarse capacità di rimanere attiva come piccola municipalizzata in una regione ove ormai vigono le grosse aziende quotate in borsa. 

Sandro Tirini, segretario dello SDI di Cento, riprende il discorso della TIA: la legge Ronchi che prevede - ad opera della collettività - il 100% di copertura  delle spese di smaltimento rifiuti, è stata applicata a Cento in modo da attuare probabilmente un incasso che vada oltre tale 100%. Se questo fosse vero, si configurerebbe una specie di "cassa occulta". Lo SDI - fondatore insieme al PdCI di Progetto Democratico Centese, ribadisce la fedeltà a tale scelta: lavorare insieme per un'alternativa alla giunta "civica" che amministra in modo inadeguato, che si basa su "appoggi forti" a livello economico, che ha fatto scelte urbanistiche i cui retaggi si sconteranno nei decenni avvenire: le conseguenze di una cementificazione così ampia avranno lunghe ripercussioni sulla viabilità, sui servizi, sulle tasse future. Questa cementificazione costituisce un iceberg che farà affondare Cento. E di fronte a questa situazione c'è chi i è astenuto sul bilancio "civico" parlando di un "bilancio attento ai più deboli". La crescita, anche urbanistica, è armoniosa e viene dal basso, altrimenti è solo deformazione dell'esistente. E questa deformazione è tanto più grave quanto più insinua in un tessuto storico omogeneo come quello centese. Come si può non disapprovare l'atteggiamento della Provincia, che non ha visto la programmazione a macchia di  leopardo, con indici edificatori del 70% in centro storico, la presenza di nuove costruzioni a 4-5 piani, e non ha mai cercato la consultazione delle opposizioni centesi su questi temi? Tirini rivolge un appello al PdCI: mobilitiamoci su questa che è la vera emergenza di Cento. I danni dell'edificazione selvaggia rimarranno per secoli.

Marco Gallerani, segretario della Margherita di Cento (il cui intervento integrale riproduciamo a parte) sollecita una discussione ampia fin da ora sulle elezioni. Discussione che deve reggere su due pilastri: da un lato il rispetto dei valori comuni a tutto il centro-sinistra,  dall'altro la costituzione di una netta alternativa ad ApC.

 La Margherita è nata con la vocazione ad unire, ma non a qualsiasi costo. Per le prossime elezioni provinciali, finora è mancato il necessario coinvolgimento di tutte le forze di centro-sinistra. 

Marco Taddia, che interviene come rappresentante dei Verdi, sottolinea che la giunta centese ha una grave responsabilità nella sua politica di delegittimazione della Resistenza e dell'antifascismo (nel '93 ha intitolato una piazza ad un fascista locale),  e anche del Risorgimento. In questo senso ha anticipato quanto ha fatto poi il governo Berlusconi: politica dell'oblio, del revisionismo storico. E' venuta meno anche rispetto all'onore da tributare ad Ugo Bassi: e pensare che il monumento e il parco dedicato all'eroe garibaldino erano frutto di una giunta di centro-destra di più di cinquanta anni fa (giunta Marvelli PSDI-DC). 

Ha preso quindi la parola l'onorevole Rosella Ottone: a Cento si riapre il rischio di una mancata unità delle forze di centro sinistra nell'opposizione alla giunta civica. Se manca questa unità, da Rifondazione a Di Pietro, c'è il rischio che l'Alto Ferrarese nella prossima legislatura provinciale venga rappresentato solo da consiglieri di ApC o di Destra. Anche per le elezioni europee è necessaria l'unità. E' da sottolineare che a livello provinciale Rifondazione Comunista è nella giunta con risultati soddisfacenti per tutti.  

Su Cento vi è da aggiungere l'estrema negatività del fatto che la giunta NON riconosca la democrazia come elemento comune a tutte le forze politiche. E' grave che non consenta la costituzione di commissioni consiliari consultive, che rappresentano un momento di confronto costruttivo. Vi è infine da sottolineare come ApC a livello di consiglio provinciale si pronunci - su questioni importanti come quelle del bilancio - in accordo con il centro destra. E questa opposizione è tanto più notevole in quanto si inquadra in una costante politica costruttiva verso Cento da parte della giunta provinciale

Pietro Alberighi, coordinatore di Progetto Democratico Centese-Ulivo, sottolinea come l'atteggiamento di questa amministrazione verso i cittadini sia simile a quello di Berlusconi in campo nazionale.

Si rivolge quindi a Tassinari e pone questo interrogativo: se il giudizio DS è negativo nei riguardi della giunta "civica" (che "indebolisce la democrazia"), come si possono intravedere spazi di dialogo con la giunta stessa? E' impensabile che si possa aprire un dialogo con ApC, visto che un progetto richiede condivisione di analisi e di impegni. Sollecita l'on. Ottone ad assumere un ruolo chiaro nei rapporti con ApC, anche a livello provinciale. 

Ai cittadini il Centro-sinistra si deve presentare come garante dei diritti dei più deboli, garante delle regole, garante della democrazia. Su questi tre temi i "civici" non hanno niente da offrire. 

Stefano Stefani, che interviene come iscritto di Rifondazione Comunista, sottolinea l'insidiosità dell'azione della giunta "civica" che arriva con la sua occupazione del potere a colpire anche la sfera personale dei singoli.

 Chi non è con loro viene considerato un nemico. Per quanto riguarda il lavoro della sinistra, il programma non può essere certo preparato come somma di rivendicazioni dei singoli partiti. Il programma è la parte finale di un lavoro comune. Rifondazione Comunista garantisce per ora solo di fare parte di questo lavoro comune.

 Manca la chiarificazione con i partiti in questo senso. Bisogna partire dalle cose concrete da fare, non affidarsi all'onda breve dell'elenco dei desiderata, bensì recuperare l'onda lunga della politica sul territorio. 

  Dopo un intervento di Catullo Nalin ( di cui vedi qui parte dell'intervento preparato) che sottolinea  l'esigenza di unità nel combattere le forze "civiche" locali, dietro le quali sta lavorando sul sociale una destra ideologica bramosa di prendere il posto di ApC, conclude la parte del dibattito aperta al pubblico Roberto Soffritti, della segreteria nazionale PdCI. La lista unica caldeggiata per le europee da Prodi non ha visto i comunisti italiani consenzienti. Non riflette le ricchezze di contributi e di idee del centro  sinistra. 

A livello mondiale, è necessario valutare l'azione degli USA  non solo nella prospettiva della ricerca di accaparramento di materie prime, ma soprattutto in quella di una contesa di lunga portata con la Cina, in crescita vertiginosa: è in questa dimensione strategica che va collocata l'azione degli USA, che  stanno rifacendo il lavoro fatto a suo tempo alla fine della seconda guerra mondiale.

Circa la situazione centese, è innegabile che dal '93 la lista Fava appare come una lista di centro-destra "camuffata". Ispiratore ne era anche Cantori, già sindaco socialista "di centro". Ora che siamo alla terza legislatura civica, l'appoggio alla Bregoli nell'intento di "cavalcare le civiche" risulta destinato al fallimento. 

Con tutta la buona volontà, la Bregoli non può esporsi a sinistra, perché deve rendere conto del suo elettorato reale, che è costituito dall'affarismo politicamente moderato e profondamente conservatore che ha sempre caratterizzato Cento. E' positivo - prosegue Roberto Soffritti - che stasera si sia parlato, da parte di tutti, di CONTENUTI, evitando la contrapposizione ideologica. In questo senso è notevole anche l'intervento dell'on. Ottone, dirigente DS). Dietro la Bregoli e il  suo elettorato di riferimento stanno concreti interessi (quelli del mattone) antitetici a quelli della sinistra.

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Alla presenza del garante Andrea Mazzetti, l'assemblea dei comunisti italiani di Cento ha quindi discusso la relazione del segretario uscente e la relazione nazionale, approvandole all'unanimità;  ha  proceduto ad eleggere i tre delegati al congresso provinciale nelle persone di Lorena Cristofori, Lidia Cantori e Catullo Nalin. Ha quindi eletto all'unanimità come segretario del PdCI di Cento il compagno Fabio Scarpa.  Con le stesse modalità si è infine proceduto al eleggere il direttivo di sezione, composto da Alberto Aiello (riconfermato tesoriere), Lidia Cantori, Lorena Cristofori, Elena Grimaldi, Paola Merola, Catullo Nalin, Leana Roncarati. Come è ormai consuetudine nel nostro Partito, la percentuale delle donne nelle cariche raggiunge il 50%.  

                                         .................10.1.2004.............