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Tesi |
di Antonio
Gramsci
"L'Unità",
24 febbraio 1926
[introduzione]
Data la
difficoltà di pubblicare immediatamente un resoconto giornalistico dei lavori
del III Congresso del nostro partito, riteniamo per intanto opportuno di offrire
ai compagni e alla massa dei lettori un esame e una informazione generale dei
risultati del congresso stesso. Ci affrettiamo comunque ad annunciare che
prossimamente sarà pubblicato sul nostro giornale il resoconto materiale del
congresso e saranno successivamente riunite in un volume le deliberazioni e le
tesi nel loro testo definitivo.
I
risultati numerici dei voti al congresso furono i seguenti: assenti e non
consultati 18,9%; dei presenti al congresso: voti per il Comitato centrale 90,8;
per l'estrema sinistra 9,2; Il nostro partito è nato nel gennaio 1921, cioè
nel momento più critico sia della crisi generale della borghesia italiana, sia
della crisi del movimento operaio. Ma la scissione, se era storicamente
necessaria ed inevitabile, trovava però le grandi masse impreparate e
riluttanti. In tale situazione l'organizzazione materiale del nuovo partito
trovava le condizioni più difficili. Avvenne perciò che il lavoro puramente
organizzativo, data la difficoltà delle condizioni in cui doveva svolgersi,
assorbì le energie creatrici del partito in modo quasi completo.
I problemi
politici che si ponevano, per la decomposizione da una parte del personale dei
vecchi gruppi dirigenti borghesi, dall'altra per un processo analogo del
movimento operaio, non poterono essere approfonditi sufficientemente. Tutta la
linea politica del partito negli anni immediatamente successivi alla scissione
fu in primo luogo condizionata da questa necessità: di mantenere strette le
file del partito, aggredito fisicamente dalla offensiva fascista da una parte, e
dai miasmi cadaverici della decomposizione socialista dall'altra.
Era
naturale che in tali condizioni si sviluppassero nell'interno del nostro partito
sentimenti e stati d'animo di carattere corporativo e settario. Il problema
generale politico, inerente all'assistenza e allo sviluppo del partito non era
visto nel senso di una attività per la quale il partito dovesse tendere a
conquistare le più larghe masse e ad organizzare le forze sociali necessarie
per sconfiggere la borghesia e conquistare il potere, ma era visto come il
problema della esistenza stessa del partito.
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