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La giunta Bregoli parla di scuola, ma pensa alla speculazione edilizia

 

Ecco alcune delle “novità” emerse nel Consiglio comunale straordinario sulla scuola del 3 luglio 2002,  che la giunta  aveva predisposto senza coinvolgere le minoranze e le rappresentanze sociali dei genitori, e dei sindacati:

1-     La popolazione scolastica centese è in costante crescita (dal ‘95/96 vi è stato un incremento di un centinaio di bambini nella fascia delle elementari), mentre l’offerta sul piano dei contenitori scolastici è sempre insufficiente

2-     Berlusconi non intende tirare fuori una lira per l’edilizia scolastica.

3-     La giunta intende ALIENARE (cioè vendere) la scuola elementare “Carducci” definita area “appetibile” dal punto di vista edilizio.

4-     La giunta non ha svolto uno studio di previsione della  scolarità (che tenga conto anche dei flussi di immigrazione e delle permanenze temporanee) né sul breve né sul medio periodo.

5-     Non esiste uno studio di pre-fattibilità della ristrutturazione dell’edificio storico del liceo “Cevolani” (la Provincia è disponibile, manca l’iniziativa a livello dell’amministrazione di Cento).

6-     La sindaca Bregoli ha parlato di un nuovo edificio per le elementari, di cui conosce solo la spesa (5 miliardi di vecchie lire) ma non la consistenza in aule e servizi, né l’ubicazione.

·        Che tipo di edificio si pensa di costruire? Sa questa Amministrazione che allo stato attuale mancano alle scuole elementari dal I Circolo 15 aule, che molte aule delle scuole d’infanzia e degli istituti superiori sono fuori norma?  Per quanto riguarda il I Circolo lo spostamento della mensa non sarà sufficiente a dare respiro ad una scuola affollata come le “Pascoli”. Nell’attesa di questa nuova scuola, come potrà il Circolo affrontare la situazione di emergenza in cui si dibatte da anni?”.

·        Perché si cerca di far passare come innovazione promossa dal comune l’ offerta formativa (POF, attività di stages) che istituzionalmente viene promossa dagli insegnanti come valorizzazione dell’autonomia delle loro scuole?

·        Perché l’intervento per l’integrazione culturale non è sistematicamente programmato né supportato da studi previsionali circa il trend relativo alle presenze di extracomunitari?

·        Perché non si denuncia l’obbrobrio pedagogico – voluto dalla ministra Moratti - della confluenza di bambini di 2 anni e mezzo in  sezioni di scuola d’infanzia predisposte per operare sullo sviluppo psicologico di bambini di età superiore ai 3 anni?

·        Perché non si denuncia il drastico calo di personale docente e non docente deciso da Berlusconi,  che ha colpito anche a Cento la qualità della scuola con la diminuzione delle classi a tempo pieno e con la riduzione del sostegno agli alunni disabili?

A queste domande che da anni la Scuola pone agli Amministratori locali, nella riunione consigliare non ci sono state risposte.

Per tale ragione, si auspica che la “nuova” Amministrazione voglia da qui in avanti improntare il rapporto con i genitori  e con il personale scolastico ad un atteggiamento di costruttiva collaborazione, cercando di recuperare al più presto quel colpevole ritardo che sta mettendo in oggettiva difficoltà la Scuola centese.

     Progetto Democratico Centese