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Gentile Direttore,

 

 

a proposito dell’articolo comparso sulla Nuova – pagina di Cento – il 29 gennaio 2005 (titolo “Centro sinistra unito per vincere”) mi vedo costretta ad  esprimere alcune considerazioni che avrei preferito non fare pubblicamente dal momento che è sempre meglio aprire la discussione all’interno delle forze del centro sinistra nelle sedi opportune, negli incontri cioè ad essa deputati.

Chi usa il potere mediatico per dare un’immagine distorta dei problemi che si agitano tra noi commette , io credo, un grave errore perché ci indebolisce e perché si serve di sistemi che dovrebbero essere lasciati ai grandi “comunicatori” di stampo berlusconiano. Non è vero che queste cose sfuggono alla maggioranza dei lettori, perché ormai stiamo diventando tutti  un po’ più maturi, un po’ più consapevoli dei raggiri costruiti attraverso le parole.

I Comunisti Italiani da sempre lavorano a Cento per superare le profonde lacerazioni nate all’interno dello schieramento del Centro Sinistra e per rafforzare l’opposizione a una giunta di cui non condividono  nella maniera più totale le linee politiche e programmatiche. Per questo motivo abbiamo promosso incontri, abbiamo espresso documenti per tentare di affrontare insieme, nell’unità là dove  era possibile costruirla, i gravi problemi emersi nel nostro territorio in questi anni, come il verde cittadino, la speculazione edilizia, l’affarismo incontrollato, problemi che nascono da una politica – quella di Alleanza per Cento – portata avanti all’insegna della totale mancanza di trasparenza e delle regole della democrazia.

Per affrontare alcune di queste questioni ci dovevamo incontrare la sera del 27 gennaio; è stato forse per evitare questo confronto che il coordinatore dei DS ha preferito presentare l’incontro come una “convention” dove, accesi i riflettori, ha tentato di gestire dall’alto una pretesa unità, dopo avere accuratamente evitato di affrontare le questioni sul tappeto? Solo pochi giorni prima con la medesima e identica tranquillità aveva sostenuto che le intenzioni del suo partito erano di tutt’altro tenore: “Non è nel DNA del Centro-sinistra centese la possibilità di vincere le elezioni nel nostro comune”. Con queste parole aveva concluso una serie di sofisticate argomentazioni che in sintesi trovano espressione nella famosa frase del cardinal Lambertini “Chi vuole fare i propri comodi vada a Cento”.

Perplessità? I Comunisti italiani non hanno espresso perplessità, hanno espresso forti preoccupazioni e credo doveroso ricordare che la medesima forte preoccupazione è stata espressa da molte altre forze politiche, da autorevoli esponenti delle associazioni locali  e da simpatizzanti degli stessi DS, che non hanno  potuto fare a meno di ricordare la dolorosa e esperienza vissuta alle ultime elezioni comunali del 2001.

NOI CREDIAMO INVECE CI SIANO LE CONDIZIONI PER VINCERE A CENTO, PERCHÉ È ORMAI LA POPOLAZIONE STESSA CHE CE LO STA CHIEDENDO, e con noi sono le forze politiche che lavorano e che hanno mantenuto in questi anni un rapporto reale con le persone in carne e ossa che vivono nel nostro territorio. E’ necessario costruire un PROGETTO COMUNE reale e non di facciata: la maggioranza dei partiti di centrosinistra sono già di questo avviso. Non sarà certamente annegando nell’acqua stagnante dell’ambiguità che potremo ridare slancio al lavoro politico che ci sta davanti.

 

Cento, 29 gennaio 2005                                                                       Elena Grimaldi

Segretaria Comunisti Italiani di Cento

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