Io, operaio metalmeccanico
da venticinque anni...
Carles Tugnoli, Cento - Ferrara
Sono un operaio metalmeccanico di 43 anni, lavoro da
25 anni e posso assicurare che ho visto e noto tuttora
una degenerazione dei rapporti umani, del rispetto nelle
persone, insomma veniamo considerati, noi lavoratori
dipendenti, meno che della merce dalla nostra cosidetta
classe imprenditoriale e dai loro tirapiedi nelle nostre
realtà quotidiane, non parliamone dopo le elezioni del
2001, si sentono in diritto di schiacciare ed umiliare
le persone. Per ultimo ci si è messo anche il governo
mandando avanti la delega sull'articolo 18, mentre in
Parlamento vanno avanti e verranno approvate leggi
sull'abolizione degli uffici di collocamento pubblico a
favore delle agenzie private con chiamata nominale del
lavoratore, modifiche a favore delle aziende per i
lavoratori-ci che fanno il part-time, abolizione del
reato penale dell'intermediazione tra lavoratore ed
impresa (caporalato), decontribuzioni per le imprese sui
nuovi assunti dal 3% al 5% sulle future pensioni, sul
fisco creazione di 2 aliquote 23% fino a 200 milioni,
33% oltre! Hanno il coraggio di chiamarle riforme!
Consiglio a Lorsignori di prendersi un vocabolario e
guardare il significato della parola riforma, queste
sono solo modifiche di «inciviltà» ed un ulteriore
imbarbarimento dei già precari rapporti sociali e nel
mondo del lavoro esistenti che ci riporterebbero
indietro negli anni del Ventennio fascista e nel primo
dopo-guerra! Mi sento umiliato ed offeso perché vengo
considerato non un cittadino di questo Paese ma un
oggetto da spremere ed usare e poi gettare quando non mi
ritengono più utile per i profitti delle loro aziende! È
ora di dire basta e combattere in tutte le forme lecite
questo piano della Confindustria appoggiato dal governo
Berlusconi e bisogna farlo anche in fretta perché se
questo governo dovesse durare molto sarebbe come quei
«tumori» che piano piano si ingrandiscono e poi non c'è
più nulla da fare, dovremmo tenercelo per molti anni
come la Thatcher in Inghilterra (accorgendoci dei danni
solo dopo molto tempo), spero anche che molti italiani
che hanno votato in buona fede questo governo si
ravvedano per il bene di questo paese!
P.S. Vorrei ricordare ai miei concittadini
che in questo Paese contiamo qualche cosa nel momento in
cui votiamo (dopo molto meno) cerchiamo di rimanere
informati ed esercitarlo nel migliore dei modi!
Carles Tugnoli, Cento - Ferrara
Caro Direttore, le scrivo questo mio pensiero in un momento in cui sono particolarmente stressato dalla situazione lavorativa. Ho 44 anni e lavoro come operaio metalmeccanico da quasi 26 (mi sembrano già molti) e da quando ho cominciato nel 1977 ho visto sempre più peggiorare le condizioni di lavoro, gli ambienti, i rapporti di lavoro, le tutele i diritti ecc. ed è un ciclo che ancora continua. Dico questo e faccio presente che parlo delle realtà che vivo quotidianamente (vi sono anche realtà diverse lo so benissimo) umiliati nel proprio lavoro e sfruttati e ricattati dai propri superiori e dalla direzione aziendale senza che la RSU si opponga in qualche modo (esempio : si viene chiamati dal direttore a giustificarsi perché non si è andati a fare straordinario o perché non si è raggiunto la produzione ed in più vengono usate anche parole offensive ed insultanti). Dal 1991 tutti gli anni siamo obbligati (grazie anche al contratto dei metalmeccanici) a fare 32 ore di straordinario quando vuole l'impresa e non puoi rifiutarti (8 ore al sabato dalle 6 alle 14 senza pausa mensa vorrei segnalare, proprio ora le scrivo dopo avere lavorato il 1° sabato) in più durante l'anno la direzione e l'RSU hanno sempre contrattato un certo numero di sabati straordinari ( da 16 a 22 ogni anno) praticamente la fabbrica è sempre aperta e i lavoratori sono sempre al lavoro. Tutto questo non avviene perché la ditta va bene ed è in crescita, al contrario nel 1985 eravamo 1400 ora siamo 350 tutto questo avviene per sfruttare meglio i lavoratori e fare profitti sulle loro spalle! Quando iniziai a lavorare fui assunto come 2° livello ora dopo 26 anni sono al 3° livello e svolgo molte più mansioni di allora come si può definire questo se non sfruttamento? Il 3 febbraio è festa del patrono ma la direzione ha chiesto di spostarla a maggio per fantomatiche esigenze produttive! E le esigenze di chi lavora e delle proprie famiglie? Ragionando così potrò sembrare egoista ed invece sono esattamente il contrario, ho sempre cercato di pensare agli interessi generali della categoria e dei lavoratori in genere,ma sono amareggiato della situazione sempre più negativa che quotidianamente vivo. Se quando iniziai a lavorare mi avessero detto che invece di lavorare 35 anni per andare in pensione ne avrei dovuti lavorare 40 ed avere 65 anni compiuti oppure avrei dovuto rinunciare a dei diritti oppure lavorare tutta la settimana come prima del 1970 sinceramente non ci avrei creduto ed invece purtroppo è realtà! Si figuri che io (che ingenuo) ho sempre pensato che col passare degli anni e con l'esperienza le persone avessero avuto la legittima ambizione di migliorare le proprie condizioni di lavoro e di vita! Mi viene un dubbio, forse ho vissuto su un altro pianeta (come i fascisti su Marte di Corrado Guzzanti). Tugnoli Carles operaio metalmeccanico iscritto CGIL anni 44