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Anche i compagni di Ferrara hanno partecipato alla MANIFESTAZIONE NAZIONALE DIFENDIAMO CUBA

del 

 28 giugno a Roma - Piazza Farnese

Il "modello" occidentale tende alla restrizione del concetto di "democrazia" ai soli sistemi liberisti. Cuba da 40 anni segue una strada dove l'intreccio tra economia e democrazia assume contorni diversi da quelli occidentali. Siamo convinti della necessità di un più ampio spazio di democrazia a Cuba, ma questo non ci esime dall'impegno di manifestare perché ogni intrusione e ogni condizionamento economico esterno vengano denunciati. Berlusconi ha preso provvedimenti che sfiorano l'ambito di guerra economico-ideologica contro Cuba: ha sospeso tutte le forme di collaborazione economica e culturale (calcolabile quest'ultima per il solo 2003 in 40 milioni di euro) e pretende di interferire nella vita politica cubana, dichiarando che la propria ambasciata inviterà i "dissidenti" cubani. Tutto questo nell'ambito di una dichiarazione della Presidenza dell'Unione Europea del 5 giugno, che impegnava tra l'altro i Quindici membri dell'Unione a "invitare i dissidenti cubani".

Già nel '99 la Commissione UE aveva formato un'intesa con gli Usa che riconosceva la legge Helms-Burton, che inasprisce il blocco economico totale contro Cuba. 

L'occasione per l'inasprimento anticubano è data dalla esecuzione della condanna a morte di tre degli 11 dirottatori di un traghetto, sequestrato con tutti i passeggeri per 24 ore, da parte di un gruppo  che cercava con sistemi terroristici di usare la cosiddetta "Ley de ajuste cubano" che consente a tutti quelli che non si riconoscono nella costituzione e nel sistema sociale cubano di emigrare liberamente verso gli USA. I dirottatori hanno subito un processo, nella forma prevista in casi di flagranza, vale a dire con il sistema previsto dal codice come "proceso somario", che prevede l'istruttoria e il doppio ricorso in appello in tempi brevi. Le condanne quindi, all'interno del diritto penale cubano, sono perfettamente regolari. Questo non toglie che come comunisti noi non accettiamo che la vita umana venga tolta, e crediamo che vada sempre prevista per il condannato un' alternativa alla pena capitale. 

Anche per le condanne ai "dissidenti", i quali in alcuni casi provengono da esperienze maturate dentro il Partito Comunista Cubano, riteniamo che si debbano approfondire i nostri elementi di conoscenza, e che il sistema dei diritti civili e politici di tutti i cubani debba essere tale da consentire la libera espressione di forme costituzionali di dissenso. Ma l'atteggiamento impositivo UE, utile solo all'interno di una logica di dominio statunitense, non fa altro che rendere più difficile questo percorso di libertà. Manifestiamo adesso contro tutte forme di ricatto messe in atto da USA e dall'Europa conto l'esistere stesso della Repubblica Cubana.

Nel Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna il PdCI ha presentato una risoluzione su Cuba che tra l'altro impegna la Giunta:

- a rappresentare al Governo la necessità di sostenere in ogni sede internazionale l'immediata moratoria della pena di morte in ogni paese

- a sostenere in ogni sede l'immediata revoca dell'embargo a CUba, illegale ed ingiustificato dal punto di vista del diritto internazionale

a chiedere alle autorità legittime della Repubblica cubana un atto di clemenza, rispettoso della sovranità popolare di quel paese, nei confronti di coloro che sono stati recentemente condannati.

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