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Il Cimitero degli Ebrei

e il

Comitato di salvaguardia “la terza scimmia”

 

Nell’ultimo periodo, la città di Cento, sta salendo alla ribalta delle cronache per gli accesi dibattiti causati dalle scelte discusse (e forse discutibili) dell’attuale Amministrazione Comunale.

Tra le altre, quella riguardante l’adozione di un piano particolareggiato di iniziativa privata nella zona tra via Israeliti e via Tasso (quella prospiciente il c.d. “Cimitero degli Ebrei”).

A causa di questa volontà amministrativa è sorto questo comitato.

Tutto ebbe origine nel lontano 1988, quando, in previsione di lavori di ampliamento dei cimiteri, con delibera di C.C. n° 9/1988, il Consiglio decise di adottare un “Piano programmatico per l’ampliamento delle aree cimiteriali comunali”. Veniva stabilito nella stessa delibera di richiedere il parere della Commissione Provinciale Cimiteriale.

Con delibera di C.C. n° 104/1988 veniva recepito il parere della Commissione, rilasciato in data 27/06/1988, ed approvato il piano. La legge prevedeva allora, e prevede a tutt’oggi, che solo per motivi di ampliamento o di costruzione di nuovi cimiteri, quando non fosse possibile intervenire in altra maniera, la distanza dal cimitero al centro urbano potesse essere ridotta fino a 50 ml, e, a suo tempo, solo il Prefetto aveva l’autorità di concedere questa autorizzazione.

Questa autorizzazione non è mai stata richiesta, ne mai concessa!!!

Non staremo ad insultare la vostra intelligenza attardandoci a spiegarvi che, quand’anche questa autorizzazione venga rilasciata, non è possibile costruire abitazioni alla distanza minima, poiché non sarebbe poi possibile effettuare i lavori di ampliamento o di costruzione del cimitero, ed infatti l’art. 338 del Testo Unico delle leggi sanitarie lo vietava e lo vieta esplicitamente.

Nel 1999, non si sa per quale motivo, in sede di predisposizione del P.R.G. venivano modificate le distanze dai cimiteri al centro abitato, ma non perché si intendesse ampliare i cimiteri, bensì per inserire nuove aree edificabili.

La Provincia in sede di esame del P.R.G., con atto di G.P. n° 133/1999 intimava al Comune di adeguare “la fascia di rispetto cimiteriale a 200 ml, in conformità al dettato legislativo vigente.” e rincarava: ” Si ricorda inoltre, che su tale fascia insiste il vincolo di totale inedificabilità.”

Il Comune con delibera del C.C. n° 68/1999 rispondeva: “La richiesta non viene accolta in quanto a seguito del giusto Decreto Prefettizio del 27/06/1988 le distanze sono state fissate a 100 mt. per il capoluogo e a 50 mt. per le frazioni”. Credete ancora alle fatine?? Vi dice nulla la data del Decreto Prefettizio?? Ebbene si, il bistrattato parere di un organo consultivo della Prefettura assurgeva ai fasti di Decreto, anche se carente dei requisiti minimi quali la firma del Prefetto, la forma del decreto, il numero del decreto, la pubblicazione sul foglio annunci legali, ecc. ecc.

Ma non stiamo a sottilizzare, ricordatevi comunque che, se non avete la patente e vi fermano, basta mettere una mano sulla tasca dove tenete la licenza di pesca e dire che avete il giusto Decreto Prefettizio e tutto si appiana. Vi credono sulla parola e non vogliono vedere nessun documento!

Comunque sia l’Amministrazione Comunale riusciva a rendere edificabili delle aree soggette per legge di Stato a vincolo di inedificabilità. Noi non siamo stati ad indagare sulla proprietà dei terreni in questione, primo perché non è nostro compito, secondo perché pensiamo che il tutto sia stato fatto in buona fede, ed in ogni caso a favore di ignari ed anonimi cittadini che si sono visti baciare dalla dea bendata, che ha trasformato terreni di poco valore in autentiche miniere d’oro.

Ora, perché il comitato di salvaguardia “la terza scimmia”?

Inizialmente, come comitato, eravamo nati con l’intento di tutelare i nostri interessi ed i nostri diritti, quando sui terreni prospicienti le nostre abitazioni in via Tasso, l’Amministrazione Comunale decise di rilasciare una licenza edilizia per la costruzione di una prima serie di edificazioni per 14 appartamenti che arrivavano a tredici metri di altezza, deturpando un contesto di urbanizzazione a villette singole soggette a vincoli di volume e di altezza di due piani e mezzo.

Poi, il corso degli eventi ha modificato i nostri intenti e i nostri scopi. Infatti, ogni qualvolta andavamo per farci spiegare gli aspetti burocratici, normativi e formali di questa vicenda, venivamo invariabilmente accompagnati da una scimmietta che con una mano copriva la bocca, e tutti gli interpellati, forse per un processo di simpatia con il grazioso animale facevano altrettanto.

Allora, armati di pazienza, con i pochi mezzi a disposizione, abbiamo iniziato a studiare la situazione, e sulla scorta della legge, delle sentenze e dei documenti faticosamente reperiti, ci siamo recati presso gli stessi enti che avrebbero dovuto tutelarci e renderci giustizia, per mostrare loro i risultati di queste fatiche. Questa volta, nostra compagna era una seconda scimmietta, con il vezzo di tenere una mano sugli occhi ed i nostri astanti la emulavano!!

“Porca miseria!” imprecavamo “adesso vi facciamo una bella petizione, vediamo se non ci ascolterete!”. Così abbiamo fatto. Redatta in sei pagine, raccolte quaranta firme (quasi tutti residenti nell’area) e spedita a tutti gli enti interessati: Comune, USL, Prefettura, Provincia.

È tornata una terza scimmietta con una mano su ciascun orecchio e noi abbiamo capito l’antifona. Fortunatamente grazie all’intervento della Comunità Ebraica tutto pareva essersi risolto.

Revoca della concessione edilizia rilasciata, tutti a esprimere, giustamente, solidarietà alla suddetta Comunità per il grave torto subito, nessuno che ci abbia detto “beo”, quasi che noi cittadini invece fossimo trasparenti. Poi si ricomincia! A novembre 2002 l’Amministrazione Comunale autorizza i titolari della precedente concessione alla presentazione di un piano particolareggiato di iniziativa privata (sperano forse così di evitare di pagare i danni?). Nel frattempo la Comunità Ebraica sparisce dalla scena e sembra non essere più interessata al problema. Alla fine del 2002 viene presentato il piano in questione, ma senza il parere dell’USL, che si saprà in seguito essere stato contrario, poi rimaneggiamento degli elaborati grafici a termini di presentazione abbondantemente scaduti e finalmente a giugno dell’anno in corso l’agognato parere favorevole USL. Nel frattempo noi ci eravamo nuovamente mobilitati, ma tutte le nostre attività sono state caratterizzate dalla presenza delle prime due scimmiette, che, oltre alla bocca e agli occhi, con la mano libera questa volta si turavano anche il naso.

Ora questo piano particolareggiato sta per essere approvato dal C.C., nonostante pare abbia avuto il parere contrario della Consulta Civica di Cento.

Capite ora perché il nostro obiettivo primario sia diventata la salvaguardia della terza scimmia? Come farà a tenere chiuse le orecchie e a non morire soffocata dalle venefiche esalazioni che normalmente accompagnano queste manovre?

Per questo motivo lanciamo un monito ed un appello a tutti gli Enti, gli Amministratori e i funzionari coinvolti: noi combatteremo questa crociata in tutte le sedi istituzionali, amministrative (TAR e Corte dei Conti) e giudiziarie (per gli eventuali comportamenti dolosi), ma se nel frattempo, con i tempi lunghi della giustizia, voi lascerete al proprio destino la terza scimmia, farete prima di tutto un dispetto a voi stessi, quindi ai cittadini che dovreste rappresentare.

Pensateci! 

Per richiedere informazioni inviare un’e-mail a enral@libero.it

 Stampato in proprio – Responsabili: Balboni Giuseppe – Minarelli Giuseppe – Vincenzi Roberto