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LA MAGGIOR PARTE DELLE ISTERECTOMIE NON E’ NECESSARIA

 

In una isterectomia , il medico asporta l’utero e di solito la cervice ( e nel 40% dei casi anche le ovaie) per trattare tutta una seri di condizioni  che vanno dal cancro ai fibromi, alla sindrome premestruale grave. Questa operazione chirurgica, la seconda la più praticata sulle donne, viene eseguita 600000 volte l’anno solo negli USA . Il medico Stanley West calcola: “ A quel ritmo, una donna su tre in questo paese avrà subito una isterectomia entro il suo sessantesimo compleanno.

Il problema è che, l’80-90% delle volte l’intervento non è necessario.

L’operazione dove essere eseguita nel caso di cancro all’utero, il che riguarda un 10% delle isterectomie eseguite. Ogni altro disturbo che induce a praticare l’intervento può essere curato con altre tecniche, meno drastiche, che evitano o riducono grandemente le ripercussioni tipiche dell’asportazione dell’utero, vale a dire: Sterilità (sempre), depressione, perdita di memoria, e altri problemi psicologici (spesso), mancanza di pulsione e risposta sessuale (spesso) affezioni cardiache (aumento del rischio) e morte (12 donne su 10000 muoiono in seguito all’operazione)

I fibromi uterini, la causa di un terzo delle isterectomie, possono essere asportati singolarmente, se proprio necessario. L’endometriosi, le cisti, i dolori, le perdite di sangue anomale, la sindrome premestruale, il prolasso dell’utero (in cui l’utero perde il sostegno e scende), e la sindrome infiammatoria pelvica possono essere curate con interventi mirati e\o cure alternative.

Il dottor West lamenta: “gli atteggiamenti sorprendentemente antiquati che i medici hanno nel confronto delle pazienti sono una grossa parte del problema. La formazione medica contiene tuttora alcune idee davvero medievali…”