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Il proporzionale berlusconiano 

le ultime parole famose:

BERLUSCONI 2 Febbraio 1995: Il principio maggioritario sia per quel che riguarda le elezioni politiche che per quelle amministrative, è la nostra religione.

FINI 26 Gennaio 2000: Non ci convertiremo al proporzionale: qualsiasi ipotesi d'intesa basata sulla legge proporzionale non troverebbe l'appoggio di AN.

FOLLINI  6 Marzo 2000: Io non vedo la possibilità che si metta in moto una carovana proporzionalista. Credo che nell'elettorato sia passata l'idea di una democrazia bipolare.

 

No alla legge-truffa

Il premier sbandiera il suo sacrificio personale alle prossime elezioni ( se è così faticoso nessuno glielo impone), ma intanto i sondaggi danno sempre più in calo la sua luce; il giovane e battagliero Casini denota questo calo e chiama a raccolta le forze per recuperare lo svantaggio; il premier ha allora la trovata geniale, il suo solito tocco d'artista....nega tutto, dichiara gli schieramenti alla pari e - finale a sorpresa - decide di cambiare la legge elettorale in piena campagna.

Mettiamo ipoteticamente che alle prossime elezioni l'Unione raggiunga il 50% e la Casa delle Libertà il 45% nelle preferenze degli italiani, con la legge attuale l'Unione avrebbe alla Camera 363 deputati contro i 263 della CdL, ma con la riforma e lo sbarramento al 4% i ruoli sarebbero invertiti. L'Unione avrebbe 290 deputati la CdL 340, trovandosi maggioranza nel paese ma non nel Governo, senza parlare delle migliaia di voti dispersi. Per il Senato il discorso è ancora più complesso. La  riforma berlusconiana, come tante altre, è incostituzionale e si scontra con l'art. 57 dove si stabilisce l'elezione dei senatori a livello regionale; lo sbarramento lascerebbe alcune regioni senza rappresentanza nonostante i molti voti raggiunti a livello locale ( i così detti seggi sicuri).

Per fortuna questi calcoli li stanno facendo anche  nella Casa di Berlusconi. La libertà  - soprattutto di pensiero -  è finita da un bel po' di tempo ( vedi leggi ad personam e i vari voti di fiducia), e una crisi d'alleanza sembra molto vicina. Ma non si sa mai: "solo gli imbecilli non cambiano mai idea",come disse Giuliano Ferrara (per spiegare i suoi vari cambiamenti  di bandiera). Se questa è la filosofia nel centro destra vedremo ancora tanti cambiamenti di opinione.

Fonti "la Repubblica" 15 settembre 2005