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Una giornata indimenticabile per i centesi e per i non centesi

Riproduciamo integralmente il comunicato stampa che dà  la notizia della costituzione dell'associazione MONDO


Cento - comunicato stampa dell'associazione MONDO

Costituita  l'associazione MONDO dei non comunitari centesi

Il mattino del 27 febbraio 2005, al centro congressi "Pandurera" di Cento si è tenuta la prima assemblea generale dei non-comunitari centesi, assemblea di fondazione dell'associazione “MONDO".  La riunione, perfettamente organizzata, ha visto la presenza di più di trecento persone, tra ospiti e rappresentanti dei 1500 stranieri non-comunitari residenti a Cento.  

Ha aperto l'incontro (coordinato da Nadia Karouiti, Marocco) Bernard Akubuo (Nigeria) che ringrazia la CGIL, la Provincia di Ferrara, Rifondazione Comunista e il PdCI di Cento e i rappresentanti delle varie etnie che hanno appoggiato l'iniziativa di creare una comunità degli stranieri a Cento. 

Interviene quindi Suleiman Abdul Kadir (Somalia) che ringrazia tutti i membri del comitato promotore che hanno lavorato a 360 gradi per la riuscita dell'associazione, ringrazia anche chi ha assistito a questa nascita ad iniziare da Santolini, Claudio Minelli  e Franco Cattabriga della CGIL, Non possiamo dimenticare mai i signori che hanno avuto un ruolo fondamentale come Marco Tassinari, Giorgio Balboni di RC di Cento, Elena Grimaldi e Catullo Nalin del PdCI di Cento. Presenta quindi lo statuto, articolo per articolo, da approvare per costituire la rappresentanza organizzata della comunità degli stranieri a Cento e dintorni. 

Il marocchino Said Hambali, che ha progettato il percorso preparatorio per realizzare l'assemblea, “questa bellissima giornata”, presenta le tappe attraversate: dalle prime riunioni informali, alla riunione allargata presso la sala Coop di Cento: "in questi momenti ci siamo conosciuti, noi che prima vivevamo a Cento vite parallele senza contatti. Da qui è iniziato il percorso che ci porta alla conoscenza della nostra realtà di vita. Vogliamo dare un contributo alla nostra realtà. E il primo passo inizia con la informazione. La nostra associazione vuole seguire la società attraverso questo mezzo indispensabile. Risponderemo alle esigenze d tutte le comunità laddove vengano prospettate iniziative positive, aperte al dialogo. Dialogo costruttivo, equilibrato, che tenga colto della cultura delle varie etnie: Con lo il dialogo e lo studio delle esigenze nostre e del territorio che ci ospita potremo vivere in una prospettiva di sviluppo. Integrazione è il fattore base, ma prima bisogna combattere l'isolamento, bisogna rendere partecipi l'opinione pubblica e tutte comunità locali. Diversità uguale ricchezza". 
Viene quindi dato spazio alle varie comunità. Per primo si avvicenda al microfono il signor Arben in rappresentanza della comunità albanese si dichiara convinto che "da oggi inizierà una nuova prospettiva per il nostro futuro, per la realizzazione dei nostri diritti. La nostra comunità albanese esprimerà dei delegati dei quali abbiamo completa fiducia".
Dalla Costa D'Avorio il signor Gerard dichiara: "Usciti da colonialismo i paesi del Sud tentano di sfuggire ai meccanismi economici perversi del neocolonialismo, per i quali i prezzi della materie prime dei paesi del sud sono decisi sul mercato di Londra. Mentre nel mondo dello studio italiano non vi è discriminazione, nella società italiana ancora molti sono gli ostacoli per una piena realizzazione dei diritti. Il fondamento per l'integrazione è la giustizia, non è il compromesso che può costituire solo una soluzione transitoria. Siamo noi stessi gli artefici per questo salto di qualità verso l'integrazione. Non dobbiamo cercare di imporci sul tessuto centese. Dal mio arrivo in Italia è passato un quarto di secolo, con leggi fatte e disfatte sul problema dell'immigrazione. Non facciamoci sorprenderci dallo Tsunami dell'immigrazione!".
Per la comunità marocchina Aldo Zerauoi  ha affrontato il tema del razzismo, che "è oggi espressione della miseria. L'Europa di oggi è quella del capitale, della libertà bianca, del mercato. Spesso è il fatto estetico a rappresentare qui il problema dell'immigrazione. L'Europa ha bisogno di manodopera straniera: L'Europa è stata fatta grazie all'immigrazione dai paesi poveri. All'inizio del secolo la Francia reclutava dalle sue colonie. L'Europa, l'Italia, non deve ripiegarsi su se stessa: questo sarebbe segno di paura. Gli Italiani sanno bene cosa vuole dire essere strappati dalla loro terra e vivere in esilio, esilio reso obbligatorio dalla necessità di vivere. Vivere e convivere è la soluzione".
Prende la parola il rappresentante della comunità moldava: "Il gran giorno di oggi mi convince che questa strada può darci soddisfazione circa le nostre esigenze".
Il rappresentante della comunità pakistana riprende il concetto di integrazione già presentato da Said: "Bisogna lasciare indietro il nazionalismo del '900. Uniti porteremo questa associazione al successo".
Per la comunità tunisina  il signor Ben Ali dichiara:"L'obiettivo della nostra associazione è fare stare bene centesi e immigrati. Bella cosa è il fatto che i nostri figli compensano il deficit demografico della società, vanno a scuola e contribuiscono all'integrazione delle famiglie e dei genitori. L'associazione MONDO è strumento indispensabile per l'inserimento pacifico nel territorio che ci ospita. La pietà è l'unico criterio per integrarsi nella comunità" .
Per la comunità rumena il signor Jan: "Questo è l'inizio di un buon lavoro, un modo legalmente costituito per esprimere le nostre opinioni e difendere i nostri diritti".

Per la comunità ucraina la signora Larissa:"Spero che in futuro il nostro lavoro riesca buona cosa per noi e anche per gli italiani. Siamo in Italia e vogliamo lavorare con gli italiani".
Per la comunità cinese parla il giovane Liu Si Fei: “Vedete tutti che io sono cinese. Faccio la scuola media, mi spiego per questo con parole semplici. Rappresento la comunità cinese, e faccio presenti alcuni dei nostri problemi: la mancanza di lavoro, che per le femmine cinesi è un problema diffuso,  il problema della ricerca della casa in affitto, le difficoltà della lingua"
Per la comunità senegalese il signor Dene: "L'unione fa la forza, e la diversità è uguale a ricchezza".

Per la comunità ghanese il signor Reginald: "Vivo a Casumaro, ringrazio il governo provinciale e le istituzioni per l'integrazione nella società italiana. L'ignoranza e la mancanza di informazione sono un problema. Ad esempio, nei negozi non-comunitari è distribuito il giornale Africa-news, ma gli italiani non lo leggono. La società aperta è una necessità. Spesso chi fa lavori umili viene ignorato, senza tener conto che operaio e manager contribuiscono entrambi allo sviluppo sociale. L'immigrazione globale, come evidenziano alcune ricerche, innalza la produttività nazionale e il lavoratore non-comunitario contribuisce economicamente alla ricchezza della società che lo ospita più di quanto da essa riceve". 
Chiede quindi di intervenire Hassan Hadraoui della comunità marocchina che lamenta la mancanza di delegati algerini. Ritiene che non sia ancora definito l'obiettivo di una  associazione unica.
Interviene su sua richiesta un mahgrebino che sottolinea la necessità che  l'associazione debba essere rappresentativa: "solo dopo bisogna stabilire di sapere vivere e convivere, credere alla democrazia".
La parola viene quindi data agli ospiti: Santolini per la CGIL non nasconde l'emozione per questa giornata. L'importanza dell'assemblea in una sala piena di colori e di persone è il primo passaggio vinto. Il bisogno del cittadino ucraino è lo stesso del marocchino e lo stesso di chi vuole portare avanti questo percorso. Lamenta il fatto che non ci sono i rappresentanti dell'ente locale. La legge nazionale sull'immigrazione prevede la presenza nelle consulte dei rappresentanti dei non-comunitari. 

La parola passa al coordinatore DS Claudio Tassinari, che si impegna a dare un aiuto. 
Per i Comunisti Italiani parla la segretaria di Cento Elena Grimaldi: "Questo è uno spettacolo di grande spessore culturale e sociale. La vostra partecipazione rappresenta un valore anche per noi. Voglio parlare qui come rappresentante delle donne: noi donne chiediamo alleanze, la vostra lotta è la nostra lotta. Insieme lavoriamo per i diritti comuni. Senza di voi non c'è posto neanche per noi".
Per Rifondazione Comunista di Cento Marco Tassinari saluta e prefigura l'apporto degli immigrati alle prossime elezioni comunali del 2006. 
Roberta SARTI dell'Ufficio immigrazione del Comune sottolinea la necessità dell'unione dei rappresentanti non-comunitari. Chi rappresenta l'associazione dei marocchini dovrebbe sostenere la presenza di una pluralità di associazioni e quindi sostenere anche questa nuova iniziativa.
Conclude Siad: "Siamo sereni e aperti: nessuna carica è ancora definita. Siamo contenti per la riuscita della assemblea e ringraziamo ospiti e  non-comunitari tutti per la presenza". 

.........................aggiorn. 28.02.05.............................