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“Una legge contro i giovani"

Queste le conclusioni della serata tenutasi alla Sala Italia il 20 maggio 2004 -  promossa con apposito volantino dal PdCI di Cento  - centrata sugli effetti devastanti della LEGGE 30 (c.d. Legge Biagi) sul mercato del lavoro.

Alla presenza di un pubblico numeroso ed interessato, contributi tecnici sono stati portati da Andrea Marchi ( responsabile attività produttive PdCI Ferrara) e Sandra Pareschi (segreteria Camera del Lavoro Ferrara), mentre Matteo Mazzetti ( responsabile lavoro PdCI Emilia-Romagna) ha toccato la sua esperienza diretta di lavoratore atipico. 

un momento della relazione di Matteo Mazzetti

Nel vivace e prolungato dibattito che ne è seguito (moderato da Elena  Grimaldi della segreteria PdCI provinciale  e concluso dal segretario della sezione Fabio Scarpa ), sono emerse realtà difficili che toccano direttamente il territorio centese: lavoratori precari non sono più tutelati in modo chiaro dalle leggi varate dal governo Berlusconi. Si negano diritti elementari, la contrattazione viene inquadrata in una serie di normative che ne riducono la portata da un lato, e  dall'altro facilitano accordi tra imprese e sindacati anche poco rappresentativi, accordi che una volta firmati assumono valore per tutti. Mentre nelle precedenti norme la contrattazione aveva lo specifico ruolo di miglioramento delle normative di legge, miglioramento delle condizioni dei lavoratori dipendenti, ora la contrattazione può al massimo cercare di riparare alcuni danni inferti ai diritti dei lavoratori dalle Leggi volute dal centro-destra.

In particolare risulta devastante l'accoppiata Legge Biagi-Legge Moratti: l'una diretta a mercificare il lavoro, l'altra diretta a dividere fin dall'infanzia in modo brutalmente di classe, i ragazzi da destinare al liceo e alla classe dirigente, e dall'altra ai ragazzi condannati a fornire manodopera. Stiamo tornando all'avviamento professionale che era stato imposto agli italiani dal fascismo.

Non ci si deve meravigliare di tale contestualità antioperaia. Quatto anni fa era venuta a Cento - chiamata da Forza Italia locale - Valentina Aprea (l'attuale sottosegretaria all'Istruzione), mandata da Berlusconi (allora all'opposizione) a predicare la guerra alla legge Berlinguer che portava l'obbligo scolastico a 10 anni e la formazione a 12 e a dichiarare l'annullamento di tale legge da parte del centro-destra.  Ora con la legge Moratti stanno rovinando il futuro dei nostri figli, stanno preparando una generazione di tele-dipendenti consumatori, che poi - gettati nel mercato  del lavoro - verranno dalla "Legge Biagi" ulteriormente isolati e parcellizzati.

La possibile vittoria del centro-sinistra alle prossime amministrative dovrà servire anche a chiarire i primi obiettivi del dopo-Berlusconi: se vogliamo salvare l'Italia, ora in mano a una serie di politicanti che fanno sistema del condizionamento televisivo, del  Falso in bilancio, della convivenza con la mafia, della dipendenza dal bellicismo americano, (piano P2  espresso da Gelli e realizzato dall'iscritto Berlusconi) bisogna fermare questo governo, mandarlo a casa ed immediatamente abolire le 2 leggi che attentano alla Costituzione nel diritto al lavoro e nel diritto allo studio.

Nelle conclusioni il segretario Fabio Scarpa ha sottolineato il ruolo berlusconiano che da un decennio assume a Cento la giunta cosiddetta "civica" che non ha mai predisposto piani di sostegno alle attività produttive e di rivitalizzazione dell'industria che storicamente ha caratterizzato il territorio centese. La giunta no ha una politica industriale, e non pensa neppure lontanamente ad affrontare in consiglio comunale temi politici; continua invece la speculazione edilizia e si lanciano pesanti segnali di dipendenza nei riguardi delle interessate richieste di imprese private, come nel recente caso di garanzie fidejussorie per la società  che gestirà per 20 anni la piscina comunale.

Oltre ai compagni provenienti dalle fabbriche, hanno portato il loro contributo anche  i rappresentanti di Rifondazione Comunista, l'assessore provinciale Rita Lodi e i candidati Pdci alle prossime elezioni provinciali: Catullo Nalin e Patrizia Ionata. Erano presenti anche dirigenti locali dei DS e rappresentanti di Progetto Democratico Centese.

 

intervento d Catullo NALIN

La serata si e' conclusa con un invito alle istituzioni per il ritiro immediato del contingente italiano in Iraq e con un condiviso ed accorato appello alla pace ed una condanna alla guerra, al terrore e alle torture.

.........................aggiorn. 21.05.04.............................