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Globalizzazione

Riprende vigore negli anni '90  la globalizzazione che - in altri termini - era stata delineata da Marx - per l'800 - e per il '900 da Lenin, che aveva analizzato in particolare i processi di concentrazione della produzione e di centralizzazione delle proprietà.

 

Situazione economica mondiale oggi

Nel 2001 il  valore delle fusioni internazionali è stato di 601 mld di dollari, contro i 151 del 1990. L'aumento di produttività e la caduta del saggio di profitto nei paesi occidentali ha portato all'espansione degli investimenti esteri: 735 mld di dollari nel 2001, contro 233 del 1992 e 28 di dieci anni prima. Altra caratteristica della fase successiva al crollo del sistema sovietico (*)e alla conseguente fine della guerra fredda, è l'esplodere delle guerre nel quadro della lotta per il signoraggio del dollaro, imposta dagli USA (contro l'euro ma in prospettiva contro lo yuan cinese), come diritto ad estorcere ricchezza da tutto il mondo, mediante il ruolo di moneta di scambio internazionale - nonostante la riduzione di potere del proprio sistema industriale. 

L'imperialismo del primo novecento

Per Lenin questo processo caratterizzava la fase matura del capitalismo che da una situazione di mercato tendenzialmente libero passava - attraverso accese competizioni globali - ad una fase di monopolio, con riduzione del numero  e  aumento di dimensioni delle aziende sopravvissute. Questa caratteristica monopolistica  denotava il capitalismo imperialistico del '900, profondamente diverso dal  capitalismo colonialistico dell'800.

Caratteristica dell'imperialismo è l'importanza posta sull'esportazione di capitali rispetto alla esportazione di merci del capitalismo classico. L'imperialismo sarebbe per L. non una politica di potenza di uno stato (colonialismo), ma una fase economica del modo di produzione capitalistico in cui la sovrapproduzione di capitali e lo sviluppo ineguale determinano la crisi economica e la rottura dell'equilibrio dei rapporti di forza tra settori del capitale. "L'equilibrio instabile produce da una parte la tendenza alla speculazione finanziaria ed al parassitismo e dall'altra una tendenza alla guerra, che mira a ristabilire l'equilibrio compromesso".

 

Un metodo di lavoro politico

Molte componenti dell'attuale fase capitalistica non potevano essere analizzate da Lenin, in particolare gli aspetti conseguenti alla mercificazione dell'informazione generata dal trattamento automatico della stessa come risultato dello sviluppo tecnologico e della ricerca scientifica, anch'essa gestita dal capitale. Tuttavia L. è attuale anche per il metodo che suggerisce di attuare per collegare la teoria alla pratica politica quotidiana: l'azione politica può incidere sulla realtà solo se, attraverso una analisi concreta della situazione concreta si fonde teoria economica, teoria dello Stato e teoria del partito. 

(alcune citazioni riprese da: Domenico Moro, Lenin oggi, in "la Rinascita" 2004,3, 23 gennaio)

(*) Secondo Manuel Castells (Volgere di Millennio, Univ. Bocconi) i paesi del "socialismo reale" sulla scia dell'URSS rappresentavano una forma di statalismo e industrialismo che non ha retto di fronte alla società dell'informazione che assume una logica globale nell'organizzazione e scambio di dati.

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