comunicato stampa
|
Partito dei Comunisti Italiani Sezione di CENTO |
E’
cominciata a Cento una campagna elettorale che si annuncia, come era
prevedibile, dai toni accesi ed
esasperati. Nulla di strano. Cento è da tempo laboratorio politico: è stato
proprio qui nelle elezioni del ’93, che per la prima volta veniva eletto
sindaco un uomo “della
televisione”, che al di fuori e al di sopra della politica prometteva di
affrontare i problemi “concreti” della città, senza quelle inutili perdite
di tempo che certe procedure producono. In questo modo il rispetto per la
democrazia che si costruisce attraverso un confronto continuo anche con le forze
di opposizione e con le espressioni organizzate della popolazione veniva di
fatto messo da parte.
Oggi
i problemi si sono moltiplicati e la sempre più numerosa presenza di immigrati
impone un’analisi, un’attenzione, una disponibilità al dialogo sempre più
urgente.
Non
è assolutamente vero che i partiti (almeno non tutti) se ne siano
disinteressati. Il PdCI, la sezione di Cento, ha lavorato a lungo in questo
ultimo anno per aprire un problema che nessuno sembrava voler capire nella sua
sostanza politica, cioè nella sua corretta collocazione nell’ambito del
diritto di cittadinanza; da ottobre a oggi abbiamo posto la questione e di
conseguenza sono state numerose le uscite pubbliche di associazioni nate dietro
a tale lavoro, tutte rivolte ad
affrontare i molti aspetti del
problema di una possibile anche se difficile integrazione, considerando le
difficoltà e gli impedimenti posti in essere da questo governo di cui la Lega
fa parte integrante, dalla legge Bossi-Fini in poi. Di straordinario significato
l’originale modo di collocarsi dell’associazione MONDO UNICO che ha inteso
costruirsi attraverso rappresentanze democraticamente elette per ognuna delle
comunità che ha voluto coordinare, proprio per evitare contrapposizioni che –
ahimè, spesso ad arte - vengono costruite per dividerli e “guidarli”, come
si fa con chi deve pur sempre ricordare che “lui conta meno” e che per
questo deve accettare e ringraziare. E’ in gioco una questione importante che
attiene al rispetto dei diritti, che sono per definizione di tutti.
E’
in seguito a tutto questo che Borghezio e i suoi camerati hanno scelto Cento per
la loro violenta, offensiva, degradante e spregiudicata uscita? La spedizione
punitiva tendeva allo scontro fisico con gli immigrati, come da più parti è
stato segnalato ed è solo grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine
che si è evitato il peggio. Su questi episodi di aggressione allo straniero -
avvenuti nella fase “non prevista”di un “corteo” verso la stazione ei i
giardini della Rimembranza - bisognerebbe comunque fare chiarezza.
Tutto questo mentre autorevoli esponenti della giunta “civica”, che già in passato si erano prodigati nel salutare in amicizia e rispetto le nuove associazioni dei non-comunitari, si sono espressi con toni rivolti a legittimare la manifestazione razzista, vista come una normale manifestazione “di idee”. Che fare? Crediamo sia necessario un intenso lavoro rivolto a tenere alta l’attenzione su un tema tanto delicato. Le forze democratiche, i partiti della sinistra in primis, hanno davanti a se un compito assai più complesso che quello di uscire sulla stampa per denunciare i fatti estremi della cronaca degli ultimi giorni. Non tutti sanno – ma invece dovrebbero saperlo –, ad esempio, che i bambini dei non-comunitari, nati in Italia, non hanno diritto alla cittadinanza italiana. Non è già questa un’offesa alla nostra coscienza civile? Non sarà certamente costruendo e alimentando muri e divisioni che potremo affrontare i temi urgenti della sicurezza e dell’integrazione.
Cento, 19 luglio
2005
Elena Grimaldi
segretaria della sezione del PdCI di Cento