home

comunicato stampa PdCI Cento 4 marzo 2002

Mentre in tutta Italia i partiti, personalità e tanti cittadini che si riconoscono nel Centrosinistra stanno cercando nuove modalità ed occasioni per rafforzare e rilanciare l’Ulivo, a Cento la Direzione comunale dei D.S. decide di rompere con i partiti che fanno parte dell’Ulivo e spacca il gruppo consiliare  di Progetto democratico centese (“il nuovo soggetto politico locale del Centro sinistra centese  così definito dagli stessi D.S. meno di un anno fa).

  Le argomentazioni addotte dal coordinatore comunale Claudio Tassinari per giustificare la rottura in atto sono pretestuose e lontane dalla verità delle cose e riteniamo di non dover nemmeno provare a smentirle: sono i fatti reali che le smentiscono. 

  Alla luce dei fatti concreti – e non di affermazioni scorrette e generiche – saranno i cittadini a giudicare se c’è onestà morale ed intellettuale in coloro che dicono di voler rilanciare l’Ulivo a livello locale e nei fatti rompono i rapporti con gli altri partiti, dividendo invece di ricercare l’unità, sconfessando tutti gli impegni sottoscritti con gli alleati ed assunti solennemente di fronte ai centesi al momento della presentazione del programma per le ultime elezioni comunali.

  I documenti di Progetto Democratico Centese, l’azione del Gruppo consiliare dell’Ape, l’attività del Coordinamento comunale di P.D.C. sono lì a testimoniare inoppugnabilmente che chi dice certe cose (“l’Ape è morta”, “si è trattato solo di un’alleanza elettorale”, “si fa un’opposizione pregiudiziale”, “si sono alleati con la destra”, “archiviata la fase dell’ape”,  e via di seguito) travisa totalmente la verità dei fatti dando una visione caricaturale dei rapporti nell’Ulivo a Cento.

  Se nell’Ulivo centese c’erano dei problemi dovevano essere affrontati  con un confronto franco e trasparente in tempi brevi. Se la rottura fu decisa il 21 novembre 2001 che senso avevano le richieste di incontri “bilaterali” avanzati dai D.S. dopo tale decisione? E perché hanno in seguito disertato in modo continuativo gli incontri, ignorato i ripetuti  inviti a partecipare, evitato sistematicamente qualsiasi forma di confronto che potesse nel rispetto reciproco chiarire le “insormontabili”differenze di vedute? Solo ora noi Comunisti Italiani – visto che la rottura è stata da “loro”, i D.S., apertamente voluta e portata a mezzo stampa a nostra conoscenza, ricordiamo che:

  1.Dal 1993 a oggi Alleanza per Cento governa senza soluzione di continuità.

2.I consiglieri D.S. eletti nell’Ulivo non hanno mai perso occasione per garantire la giunta Fava e avallarne le decisioni operando un’apertura di credito nei suoi confronti e astenendosi sul bilancio.

  La risposta a quanto accaduto sta nel fatto che alcuni dirigenti D.S. centesi (e ferraresi,  che sono poi quelli che contano nella vicenda, come dice Tassinari su Tabloids)  ragionano non sui “contenuti” delle scelte politiche concrete, ma sugli “schieramenti”: che la giunta guidata oggi da A. Bregoli sia diversa da quella guidata da Fava nella passata legislatura, può essere dimostrato solo attraverso un’attenta analisi dei programmi e delle scelte concrete compiute quotidianamente.

Se i dirigenti D.S. ora vogliono cambiare le carte in tavola lo facciano pure, ma sappiano che su questa strada i comunisti italiani non li seguiranno mai, e a quanto pare dalle dichiarazioni  degli altri alleati non saremo i soli. Ci siamo presentati non per avere visibilità o per contare più di altri, ma per portare avanti delle proposte programmatiche sulla cui realizzazione abbiamo chiesto il voto degli elettori. Riteniamo che sia al limite della decenza  dire oggi che si deve prendere atto della sconfitta sottintendendo con ciò che si debbono abbandonare le cose sostenute in campagna elettorale ed appoggiare più o meno apertamente chi ha vinto solo perché ha vinto, ha il potere e può distribuire favori.  Si può parlare di costruire un’alternativa ad Alleanza per Cento se quando si perde invece di incalzarla democraticamente con convinzione si cerca insistentemente di non contrastarla in alcun modo?  Non ha insegnato nulla ai D.S. il loro progressivo logoramento a livello centese e provinciale?

Visto che ogni tanto certi esponenti D.S. parlano in modo molto fumoso di contenuti vogliono spiegare ai centesi quali sono le scelte del bilancio di previsione 2002 della giunta Bregoli che hanno spinto Giovanni Calzolari ad astenersi? Forse sono contenti dell’introduzione dell’addizionale IRPEF (in media 200.000 lire in più di tasse per ogni famiglia centese)  o forse gioiscono per l’aumento  della tassa sul rusco (+ 6% nel  2002  e già preannunciato + 15% nel 2003)  o li soddisfa l’aumento indifferenziato delle tariffe scolastiche?  Non sarà mica che gli è piaciuto  l’aumento dei costi della raccolta dei rifiuti di un bel 30% in un anno solo (1.100.000.000 di lire in più rispetto al 2001)! Magari sono d’accordo su come sono stati presentati i conti del Teatro comunale,  o quelli della Pinacoteca dove raddoppiano le spese e dimezzano le entrate… insomma mentre M. Manderioli e V. Fortini consiglieri di Progetto Democratico Contese hanno sempre fatto osservazioni puntuali e argomentate (condivisibili o no),  G. Calzolari  si è astenuto sulle proposte di Alleanza per Cento senza entrare nel merito e senza motivare la propria decisione.

In questo difficile momento per il Centro sinistra contese i Comunisti Italiani esprimono pieno e completo appoggio a Progetto Democratico Centese sia per quanto riguarda l’attività del Gruppo consiliare sia per le iniziative del Coordinamento comunale, ed assicurano ferma determinazione a portare avanti unitariamente i contenuti del programma elettorale per il quale  più di seimila cittadini  hanno espresso la loro fiducia .

Cento, 4 marzo 2002