comunicato stampa
Laicità dello stato, libera ricerca scientifica, rapporti familiari fondati sul rispetto della persona sono stati e rimangono i punti centrali dell’impegno del movimento delle donne che è riuscito a trasformare antichi assetti sociali secondo nuovi valori di civiltà e democrazia grazie alle proprie conquiste.
E’ certamente per questo motivo che oggi sono le donne per prime a muoversi per dare vita ad una forte mobilitazione contro la legge 40 sulla procreazione assistita voluta dal centro-destra, che
va contro la laicità dello stato e perseguita la donna. Una legge non solo oscurantista in quanto nega la ricerca scientifica e le sue ricadute sulle nostre aspettative di vita, ma – grazie ad essa - lo Stato pretende di entrare nelle scelte più private e delicate della coppia, impedendo alle donne di rimuovere le cause che impediscono di realizzare il legittimo diritto alla maternità; pretende infine di stabilire l’utilizzo di tecniche sulla fecondazione assistita non sulla base di conoscenze scientifiche ma attraverso pregiudizi che ben poco hanno a che vedere con gli stessi principi di qualsivoglia religione. Lo stesso governo che toglie il diritto al lavoro, che demolisce la scuola pubblica, che penalizza le università negando fondi e togliendo ogni garanzia a chi ci lavora, che tenta di distruggere la nostra Costituzione repubblicana, oggi attraverso questa legge intende togliere il nostro paese dalla comunità scientifica-culturale che è l’Europa. Una legge dunque ideologica – che per “difendere l’embrione” nega la vita.
L’assemblea degli iscritti della sezione del PdCI di Cento, riunitasi venerdì 14 gennaio 2005, davanti alla decisione della Corte Costituzionale di ammettere 4 su 5 referendum relativi alla abrogazione dei punti più critici della L. 40, auspica la nascita a Cento in tempi brevi di un comitato vasto che raccolga tutte le persone e le forze politiche che intendono battersi per abrogare le parti della legge lesive della dignità e dei diritti della persona.
Si apre ora una nuova fase della battaglia: non c’è un minuto da perdere; è necessario informare e mobilitare i cittadini affinché comprendano la reale portata di questo confronto.
Partiamo dalle tante firme raccolte nel settembre scorso ad opera del “Comitato per i Referendum” (referendum che Berlusconi con il suo governo ha tentato in tutti i modi di bloccare) e lavoriamo per la piena riuscita dei referendum con la vittoria del SI.
Lanciamo
una proposta: trasformiamo l’8
marzo in una giornata di informazione e di lotta contro la
L. 40 per riaffermare il diritto di scelta della donna alla maternità, e
l’idea forte che la laicità
dello stato è essenziale per garantire il pluralismo etico e la libertà di
scelta.
Cento, 15 gennaio 2005
Elena Grimaldi
segretaria della sezione PdCI di Cento
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