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Storia della presenza centese nelle Amministrazioni e nei Consigli Provinciali

Il  21 giugno 1860 si riunì il Consiglio Provinciale (eletto secondo criteri censuali). Il mandamento di Cento (che comprendeva anche Poggio Renatico) aveva espresso come consiglieri: Anacleto Falzoni, Raffaele Riguzzi, Giuseppe Borselli e  Giuseppe Padoa: quest'ultimo - a differenza della consuetudine che vedeva negli eletti soprattutto proprietari terrieri e nobili, era un borghese che aveva una ditta familiare di canapa e tele, fallita nel 1887 (TROMBONI 2003, 38-41 e 52).

Il centese Antonio Mangilli (dal 1890 senatore) fu membro del Consiglio dal 1861 fino alla  morte, avvenuta nel 1900 mentre era presidente della Deputazione (vale a dire della Provincia) (TROMBONI 2003, 45).

Nel 1894 è segretario del Consiglio Provinciale il socialista centese Francesco Baraldi,  ma si dovette dimettere quasi subito perché arrestato  per "sovversivismo" (leggi crispine che dichiarano pericolose le associazioni operaie: ma il Consiglio Prov. all'unanimità respinse le dimissioni) [TROMBONI 2003,21]

Cesare Marinelli, farmacista centese, fu eletto successivamente nel 1902, insieme ad Antonio Maiocchi: entrambi candidati monarchici (PIRANI 1998,3).  Nel 1906 è Presidente del Consiglio il socialista centese Alfredo Carpeggiani (VANCINI s.d.  ma 1985). Umberto Gigli, liberale, è eletto consigliere. 

Nel 1910 vengono eletti tre clerico-moderati (era venuto apposta a Cento Romolo Murri a sponsorizzare la presenza cattolica in politica: avv. Guglielmo Melloni e cav. Giuseppe Gherardi; in seguito a ricorso, venne in un secondo tempo riconosciuta anche l'elezione del socialista Giuseppe Ferioli (Pirani 1998, 59).  

Dal 1914 (salvo un periodo di gestione commissariale durante la guerra) i socialisti governano la provincia. Entrano in consiglio da Cento Giuseppe Ferioli, Aroldo Angelini, Alfredo Carpeggiani. Il socialista centese Francesco Baraldi nel 1916 è presidente del consiglio. Carpeggiani dapprima è eletto presidente della deputazione nel 1916 ma deve subito dimettersi per la chiamata alle armi - ed è sostituito da Aroldo Angelini - (Tromboni 2003,75 e PIRANI 1998, 131-137),  poi viene eletto vicepresidente del Consiglio Provinciale. Con le elezioni del 1920 entrano in Consiglio i socialisti centesi: Carpeggiani, Angelini e Luigi Magoni (operaio di Casumaro).

 In tale veste tocca proprio a lui, il 20 dicembre 1920 , aprire la seduta convocata del Consiglio Provinciale di Ferrara per denunciare l'aggressione a freddo subita a Bologna dal  suo Presidente, l'on. Adelmo Niccolai. In tale seduta un altro centese, l'avv. Alberto Verdi che rappresenta la minoranza di destra, prendeva le distanze dalle posizioni di denuncia del fascismo. Nello stesso giorno, mentre al Teatro Comunale le forze sindacali manifestavano contro le aggressioni fasciste, ecco che i fascisti in modo studiato si presentano davanti al Teatro e intimano di chiudere il comizio. Nello stesso tempo aggrediscono una decina di infermieri che si stavano dirigendo verso il Teatro con la bandiera rossa del sindacato (che viene distrutta) . Negli scontri a fuoco che ne nacquero lasciarono la vita tre fascisti e l'infermiere socialista Giovanni Mirella. Immediatamente le autorità di polizia (che avevano permesso la doppia manifestazione) e i fascisti operano per dare la colpa agli amministratori socialisti: fu arrestato (senza alcuna prova) il sindaco socialista di Ferrara Temistocle Bogiankino, il segretario della Camera del Lavoro Gaetano Zirardini, e venne ricercato il presidente del Consiglio Provinciale Aroldo Angelini [TROMBONI 2003,94-106 e 235].

Alle successive elezioni del 17 novembre 1922, assenti i socialisti, tutti i posti furono occupati dai fascisti e dalle destre in cui si erano inseriti anche i cattolici: Cento fu "rappresentata"dal liberale Gioan Battista Plattis, dall'agrario Giovanni Falzoni Gallerani e dal capo-fascio Livio Levi. 

Nel secondo dopoguerra fu presidente della provincia 1945-52 l'avv. Ivo Diozzi, su indicazione del CLN. 

Diozzi, di origini pesaresi, aveva militato a Cento tra le fine della corrente sturziana del PPI che si era opposta al fascismo, poi era stato tra i fondatori della DC nazionale. Nelle elezioni del '52 Cento fu uno dei pochi collegi dove non prevalse - seppure per uno scarto minimo - l'alleanza PCI-PSI, che espresse come più votato l'ing. Alfredo Carpeggiani, il quale nelle  tre legislature 1952-64 ebbe sempre il ruolo di presidente della Provincia, In tali legislature furono presenti i  centesi Sergio Venturi PSDI e Ivo Diozzi DC (1952-56)onsiglieri,  Umberto Tosi DC (1956-60);  Roberto Pea PCI, Enzo Tartarini e Franco Melloni per la DC (1960-64).

Presenze successive:

Dal '64 al '69 Giancarlo Balboni per il PCI; Tartarini e Giacomo Maccaferri per la DC.

Dal '69 al '74 Adolfo Fabbri per il PCI (assessore alla cultura); Enzo Tartarini e Franco Melloni per la DC.

Nel 1980 i centesi erano rappresentati a livello di giunta provinciale da Adolfo Fabbri (PCI). Le elezioni successive videro alcuni centesi nel consiglio provinciale (tra i quali Tonus), ma nessuno in giunta. Alla fine della legislatura 93-95 assume invece la delega di assessore alla Formazione professionale la centese Rita Lodi (espressione di "Iniziativa Democratica Progressista", un gruppo locale sponsorizzato dall'ex vice-sindaco pds Pinca), che rimane nelle 2 successive giunte  fino al 2004.

Elezioni 23 aprile 95 il PDS a livello nazionale diventa il primo partito con il 25%; vince a livello  provinciale, con 16 seggi su 30, ed esprime come rappresentante centese il pidiessino Davide Gilli. Il presidente vincitore Paolo Siconolfi (coalizione PDS-PPI-SI-AD-PSDI-PRI, già consigliere comunale Dc a Cento fino al '93) riconferma  nella giunta l'assessore centese Rita Lodi.

candidati 1995 Centro-sinistra elettori centesi candidature sinistra candidati PDS
Cento I 10876 Massimo Manderioli (Ferrara democratica) Viviana Casari
Cento II 10068 Sergio Soffritti (RC) Fausto Toselli*
Bondeno II 4361   Davide Gilli*

(*)"collaboratori di "Centoggi" (Centoggi 1995,4-apr)

Elezioni 1999 Nelle successive elezioni 1999 Forza Italia non si presenta a Cento, in modo da appoggiare in pieno la lista "civica", che con il suo 38,8% di consensi riesce a mandare in Consiglio Provinciale ben tre rappresentanti: Paolo Fava (candidato presidente), Annalisa Bregoli (Cento I) e Bruno Diegoli (Cento II). 

E' possibile misurare la consistenza dell'apporto di FI al successo di Fava in provincia: nel contemporaneo voto per le Europee Fi totalizza il 28 %:  si può ipotizzare quindi uno "zoccolo duro civico" attorno al 10%, tutto il resto è apporto di voti di destra.  Per tutta la legislatura l'operato del terzetto è in piena sintonia con le destre nel votare contro il bilancio della giunta di centro-sinistra. Durante quasi tutta la legislatura i DS non evidenziano tale politica di destra: solo nei mesi precedenti le elezioni provinciali 2004  iniziano a prendere le distanze dall'equivoco comportamento dei "civici" che a Cento fingono una "non politica" e a Ferrara sparano sistematicamente contro la sinistra dalle loro posizioni in consiglio provinciale, evidenti in Fava (passato a Forza Italia), e dissimulate nell'atteggiamento politico di Bregoli e di Diegoli.

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.........................aggiorn. 09.04.05.............................